VIVERE PER COLUI CHE CI HA SALVATI

Si chiama Ricardo.

È il miglior lavoratore di una piccola fattoria isolata sulla costa del Perù. È alto, forte, pieno di energia.

E soprattutto è pieno di zelo per gli interessi di Pedro, il suo padrone.

La gente dei dintorni gli chiede: “Ma perché resti a lavorare da Pedro?

Potresti guadagnare di più altrove”.

La sua risposta è sempre la stessa: “Pedro mi ha salvato la vita”.

Dieci anni prima, Ricardo era un relitto della società.

Si sentiva ferito profondamente dalla vita e reagiva spesso con violenza.

Girovagando per le campagne, un giorno incontrò Pedro.

Si lasciò ammansire e curare da quell’uomo; ogni giorno sotto il portico della fattoria trovava del cibo lasciato lì appositamente per lui.

Pedro gli aveva poi parlato dell’amore di Dio.

Ricardo aveva ascoltato, e gli aveva creduto.

La sua vita era completamente cambiata, era diventato un operaio di Pedro.

Era un onore per lui.

E noi, credenti, per chi viviamo?

È un onore per noi mettere al servizio del Signore le nostre energie e i nostri beni?

Noi sappiamo che ci ha salvati, ma sovente viviamo la nostra vita di ogni giorno senza Lui.

Se facciamo così, siamo su una strada in cui non potremo mai essere felici, una strada fatta di compromessi fra Dio e il mondo.

Ma si può fare una scelta migliore: vivere sinceramente per il Signore.

Malgrado le difficoltà, siamo allora felici e liberi nella coscienza; la Sua grazia ci basta.

È la sola strada che non si rimpiange mai di aver imboccato, la sola che Dio ci propone.

“Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall’eternità” (2Timoteo 1:9).

Tratto dal sito: http://www.adimodugno.it/

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