IL FUNAMBOLO

Un giorno un funambolo decise di tentare la più grande impresa della sua vita: attraversare le cascate del Niagara su di una fune spingendo davanti a sé una carriola.
Un gran silenzio calò in quel luogo: lo sguardo di tutti era sull’uomo; un solo passo sbagliato gli sarebbe costato la vita.
Furono istanti interminabili nei quali la tensione era agli estremi, ma il funambolo riuscì con successo e giunto all’altra estremità della corda un grande applauso diruppe dalla folla entusiasta.
L’uomo cominciò a parlare.
Fece una domanda alle migliaia di persone lì radunate; chiese se credevano che sarebbe stato in grado di attraversare nuovamente la fune con la sua carriola compiendo il percorso inverso.
Senza esitare, tutti risposero di sì all’unisono.
Erano tutti convinti che ce l’avrebbe fatta.
Fece allora una seconda domanda.
Chiese se credevano che avrebbe potuto compiere la sua impresa trasportando sulla carriola un uomo.
Anche questa volta tutti risposero affermativamente.
Erano certi della sua riuscita.
Fece allora una richiesta: voleva un volontario che fosse disposto a salire sulla carriola e farsi trasportare da lui sulla fune.
Il grande clamore della folla di colpo si spense: nessuno rispose all’appello.
Questo è quello che a volte succede nel mondo spirituale.
Se si facesse un sondaggio, la stragrande maggioranza delle persone dichiarerebbe di credere in Dio; credere però non è sufficiente perché benché molti dicano di credere pochi sono disposti a salire sulla carriola di Dio.
“Forse non dovrai mai affrontare la scelta di morire per la tua fede ma ogni giorno fai la scelta di vivere per essa”.

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