SONNO RISTORATORE

“Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà” (Salmo 121:4)

Meditazione di oggi

Queste parole implicano che Dio non può essere vittima della fatica, così come non può stancarsi di noi. In tutta la creazione è previsto un periodo di riposo per reintegrare le energie perdute. Il sonno rappresenta un momento di dolce ristoro, durante tutta la vita. Ma il Signore, donatore della vita, non ha bisogno di dormire, anzi Egli è vigile e attento. Non ci troveremo mai nell’imbarazzo dei profeti di Baal ai quali, con sarcasmo, il profeta s’indirizzò: “…Elia cominciò a beffarsi di loro, e a dire: ‘Gridate forte: poich’egli è dio, ma sta meditando, o è andato in disparte, o è in viaggio: fors’anche dorme, e si risveglierà’ ” (I Re 18:27). Noi dormiamo per rialzarci rinnovati, come in una sorta di risurrezione. Il sonno è il messaggero che chiude i nostri occhi e che ci conduce via nel segreto, affinché possiamo nutrirci del frutto dell’albero della vita e attingere l’acqua della vera vita, due misteri noti solamente a Dio. Nel nostro Signore dimora la vita assoluta, che non conosce cambiamento né stanchezza. “Non lo sai tu? non l’hai tu udito? L’Eterno è l’Iddio d’eternità, il creatore degli estremi confini della terra. Egli non s’affatica e non si stanca … Egli dà forza allo stanco, e accresce vigore a colui ch’è spossato. I giovani s’affaticano e si stancano: i giovani scelti vacillano e cadono, ma quelli che sperano nell’Eterno acquistan nuove forze, s’alzano a volo come aquile: corrono e non si stancano, camminano e non s’affaticano”. Dio non si stanca neppure di noi. “Ti sei stancato di me o Israele!” (Isaia 43:22): questa è l’accusa che Dio fa al Suo popolo. “Ti sei stancato di me o Israele … m’hai tormentato coi tuoi peccati, m’hai stancato con le tue iniquità”. Cosa farà Dio? Li lascerà da soli, in modo che essi comprendano il loro bisogno di Lui? Ascolta la voce del Suo amore: “Io, io son quegli che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni, e non mi ricorderò più de tuoi peccati”.

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