“Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete.” (Marco 10:38)

Noi sempre interpretiamo male il concetto di grandezza, avendo sempre una visione distorta, e cerchiamo grandi cose solo per sé stessi. 
Quando l’orgoglio o i rancori personali ci impediscono di chinarci e di servire i nostri fratelli, noi diventiamo più grandi del Signore. Il Signore Gesù umiliò sè stesso e divenne servo, e venne per servire e non per essere servito. La grandezza si manifesta nella profondità dell’umiliazione. il vero amore si traduce in servizio, per i fratelli e per il prossimo. II cristiano non deve mai aspettarsi nulla dal fratello al quale porge il suo aiuto o servizio, ma proprio come Gesù sopportò la croce in vista della gloria di Dio, così anche il credente deve fare ogni cosa per la gloria di Dio. L’umiltà di Gesù costringe i Suoi discepoli a vergognarsi dei loro pensieri e esorta loro a imitare questo esempio di umiltà, altrimenti non si è cristiani e discepoli.
Dio non ascolterà mai richieste di questo tipo e richieste egoistiche. Non ascolterà mai richieste per farci dei tesori qui sulla terra perché sono un ostacolo al benessere eterno, e il voler accumulare le ricchezze denuncia il fatto che non amiamo il nostro Dio e il nostro prossimo. Se il tuo denaro è in cassaforte, anche il tuo cuore e il tuo desiderio sono lì. Se i tuoi tesori sono in cielo, le cose celesti saranno al centro dei tuoi interessi. Poiché avanzano richieste contrastanti, occorre fare una scelta: o Dio e quindi respingere il materialismo o vivere per le cose del mondo e negare i diritti di Dio sulla nostra vita. La gente del mondo che non conosce Dio come Padre, si interessa del cibo, dell’abbigliamento e dei piaceri. Ma Dio non vuole che i Suoi figli impieghino il tempo nel frenetico perseguimento dei beni materiali e delle comodità. Se cerchiamo il Suo regno, Egli non ci lascerà morire di fame né andare in giro nudi. Il problema delle ricchezze è che è impossibile possedere senza esserne posseduti, ossia senza confidare in esse, perché dov’è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore. Se accantoniamo il pensiero del denaro, il nostro cuore si libererà dalle cose corruttibili di questo mondo. La brama di denaro e di beni materiali porta con sé preoccupazioni e paure che improgionano l’anima, e i “cristiani” decisi ad arricchirsi sono vittime di molti desideri insensati. L’amore per il denaro provoca l’allontanamento dalla fede, e porta a trascurare le realtà spirituali. Tale cristiano è difficile che sia salvato. Chi lascia tutto sarà ricompensato con una maggiore capacità di apprezzare la vita eterna, e la vita eterna è conoscere Dio. Le richieste che Dio ascolta? “Signore, che io recuperi la vista; Signore, se tu vuoi, puoi; Signore, fammi vedere la Tua gloria; Signore, ti chiedo saggezza, sapienza, intelligenza, consiglio, forza e il tuo santo timore, affinché io viva come tu vuoi; Signore, abbi pietà di me peccatore”. Chiedere pietà vuol dire sapere di non meritare nulla. Vuol dire sapere che non si può pretendere nulla, sapere di non avere alcun diritto. Dobbiamo lasciare a Dio di scegliere il modo migliore di aiutarci, secondo la Sua perfetta saggezza e per la Sua bontà. Le richieste che Egli ascolta sono quelle che ci devono far fissare il nostro cuore e il nostro sguardo su di Lui.

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