SCENE BIBLICHE

Quando il profeta Isaia vide la “santità di Dio” comprese il suo stato di peccato. 
La sua reazione fu quella di sentirsi indegno e inadeguato.
Un serafino gli toccò la bocca con un carbone ardente preso dall’altare e gli comunicò che la sua iniquità era stata rimossa e il suo peccato espiato. 
Successivamente ascoltò una voce che diceva “chi manderò e chi andrà per noi”?
Senza neanche essere interpellato Isaia rispose: “Eccomi manda me”.
Che cosa era successo? Che cosa era accaduto in Isaia?
Isaia aveva “conosciuto” per esperienza la santità di Dio, Isaia aveva confessato la sua condizione e quella del popolo di Dio.
Nello stesso tempo aveva realizzato il perdono e la liberazione da parte di Dio realizzando nello stesso tempo una nuova identità. Tale duplice esperienza divenne la sua forza, il suo coraggio e la sua disponibilità al servizio del Signore. Non restò insensibile all’appello del Signore. La consapevolezza della sua nuova condizione dinanzi a Dio gli diede comprensione e certezza nel cuore.
Tutti i cristiani sono stati perdonati da Dio, tutti i cristiani hanno sono rivestiti di una nuova identità, hanno ricevuto molto di più rispetto ad Isaia.
La “conoscenza” di Dio per esperienza personale e la comprensione della nostra identità in Cristo è il fattore determinante per la nostra igiene mentale e per il servizio cristiano.
Siamo salvati per uno scopo non per citare uno slogan.
Past. Pietro Varrazzo

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