“Sì, dicano quelli che temono il SIGNORE: «La sua bontà dura in eterno»” (Salmo 118:4)

Tutte le cose lodano sì Dio, ma quelle che Dio ha create. Avete mai notato, cantando quell’inno, se per caso anche l’avarizia sia invitata a lodare Dio? In esso loda Dio anche il serpente; ma l’avarizia non lo loda. Tutti i rettili sono nominati in quell’inno come in atto di lodare Dio. Sono menzionati i rettili, ma non vi sono menzionati i vizi. Questo perché le colpe vengono da noi, cioè dalla nostra volontà. Ci è difficile lodare il nostro Dio quando mettiamo di mezzo i nostri desideri – che sia l’avidità per il denaro o sia per i vuoti onori o per la gloria in questo tempo. Ci è difficile lodare Dio quando le nostre circostanze fanno alterare la nostra fede in Lui. Affidarsi a Dio è sempre meglio.
È vero, ci fa camminare attraverso le acque, ci attraversare i fiumi, ci fa camminare sul fuoco, ma Egli è sempre con noi per aiutarci. Ed è meglio perché è compito di ogni creatura confidare nel Creatore. Dio merita di avere tutta la nostra stima. Ciascuno di noi dica: “Dio è buono, e la Sua bontà dura in eterno!”
Ma perché non scorgiamo il Signore cavalcare attraverso il deserto? Perché non scorgiamo il Signore passarci accanto? Perché siamo stanchi di sperare in Lui; perché non accettiamo il Suo modo di agire; perché i nostri occhi si sono accecati a causa delle ansietà e delle preoccupazioni e a causa dell’avarizia; perché rifiutiamo il fatto che TUTTO sia per il nostro bene e per la nostra crescita.
Ma dobbiamo convincerci che la via sulla quale camminiamo è stretta, e sapere che essa conduce sì, alla pace eterna, ma attraverso angustie e sofferenze. Le ricchezze saranno vere ricchezze, solo a patto che non ci manchi niente.
Dio agisce sempre secondo un ordinamento infallibile, né gli falla la memoria o gli si oscura l’intelligenza o muta la volontà. Secondo voi, il Signore è stato costretto ad ascoltare Satana per quanto riguarda Giobbe, e quindi a cambiare quel che era la Sua volontà? Davvero credete questo? Non era tutto già designato da Dio?
Nel dolore soffri da forte, nell’umiliazione abbi pazienza. Perché nel fuoco si saggiano l’oro e l’argento, e gli uomini accetti nel crogiolo dell’umiliazione, e Dio nell’umiliazione dona conforto. Quando si consumano le nostre forze, dobbiamo restare uniti a Dio, e chi si consuma in sé stesso per restare uniti alla vera forza, perde quello che è suo, ma acquista ciò che è eterno. La vera fede deve contemplare la fedeltà di Dio, e ci deve portare ad avere fiducia nella parola fedele di Dio, ed essa è la nostra lampada. Andiamo dunque dietro a quella lampada come si va dietro ad una lampada, e camminiamo facendoci luce. Una base sicura su cui poggiare i piedi esiste, e sfida mode, filosofie, religioni e politiche. Essa è sempre stata anticonformista rispetto all’andazzo di questo mondo ed esige personalità forti che abbiano il coraggio di andare controcorrente. L’hanno criticata e derisa. Ha perseverato ed attraversato i secoli, non importa se circondata solo da pochi fedeli. Che cos’è? È la Parola immutabile, verace ed inerrante di Dio
Sia dunque la fede a farti strada e la strada sia la Sua divina parola. Le situazioni avverse, per il cristiano sono momenti di crescita per la fede, tempo propizio per progredire nell’unione con Cristo.
“La Sua bontà dura in eterno”. Esultate davanti a Lui in ogni momento, sempre!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *