III. UNICO DIO IN TRE PERSONE
Dopo aver chiarito che esiste solo ed esclusivamente un unico Dio in tre persone che sono rispettivamente Dio, sorge spontanea una domanda: come si deve interpretare? Come è possibile che esista un unico Dio in tre persone? È proprio questo il mistero del Dio trino. Nonostante i nostri sforzi, non possiamo aspettarci di comprenderlo pienamente.
La Chiesa dei primi secoli in particolare dovette affrontare il problema di come spiegare la cosa e di come arrivare a stabilire dei principi certi. La Chiesa non doveva solo cercare di comprendere con chiarezza, ma doveva anche eliminare ogni deviazione, cioè ogni eresia, che avrebbe danneggiato o persino distrutto la vera fede.
Si proverà ad illustrare con riverenza e ordine la fede della comunità cristiana nella dimostrazione che esiste un unico Dio in tre Persone. Lo si farà soprattutto con l’aiuto della testimonianza biblica, senza trascurare le riflessioni e le esperienze della Chiesa.
A. Tutte le persone della Deità sono Dio
Il Padre è Dio, il Figlio è Dio e lo Spirito Santo è Dio. Di conseguenza, esiste un unico essere, una sola realtà: non vi sono tre divinità, ma solo una. La fede cristiana non è triteista. Il Padre è l’unico Dio, proprio come il Figlio e lo Spirito Santo. Pertanto, il Padre è completamente Dio, il Figlio è completamente Dio e lo Spirito Santo è completamente Dio: non esiste profondità, ampiezza o larghezza della realtà divina che non sia pienamente Padre, Figlio e Spirito Santo. Per questo, la Deità non è qualcosa che si trova oltre o da cui deriva l’essenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Padre, Figlio e Spirito Santo hanno dunque la stessa essenza. Usando le parole del credo di Nicea 325 d. C., sono homoousios. {1} Perciò, pur essendo Persone diverse, Padre, Figlio e Spirito Santo hanno la stessa essenza. {2}
A ognuna delle tre persone appartiene l’essenza intera. Usando un’espressione in Latino, sono una substantia una sostanza, cioè sono consustanziali. C’è il pericolo che alcuni termini come essenza e sostanza implichino che Dio è impersonale, ma in realtà si intende solo che l’essenza completa di Padre, Figlio e Spirito Santo è la stessa: sono esseri identici.
Quindi, qualsiasi cosa si dica circa il Padre che generò il Figlio e lo Spirito che procedette dal Padre non deve essere compresa come se il Figlio e lo Spirito ricevessero la loro essenza o la loro esistenza dal Padre. Ciò che viene generato e procede dal Padre non è essenza, ma personalità. Il generare e il procedere sono eterni, quindi il rapporto riguarda l’unica realtà divina. A volte questa viene definita pericoresi mutua compenetrazione delle persone, quindi le tre persone sono considerate nelle altre, o compenetranti alle altre. Ogni persona, dunque, contiene tutta la Deità e forma un unico Dio.
Un altro modo per descrivere l’unicità del Dio trino è comprenderla come l’unione sovra personale così intensa delle tre Persone divine Padre, Figlio e Spirito Santo, da formare un unico Dio. Poiché l’amore è la natura essenziale di Dio, e l’amore agape implica darsi all’altro, Dio si dona in modo così totale che Padre, Figlio e Spirito Santo sono uniti come unico Dio. Come spiega un commentatore: “in sé, Dio non è semplice unità, ma è un essere complesso e molteplice: è l’unione e la comunione di tre persone divine.” {3} Di conseguenza, il linguaggio tecnico della pericoresi assume una connotazione di vita nell’unione soprannaturale dell’amore.
Avendo la stessa essenza, Padre, Figlio e Spirito Santo devono essere adorati e onorati come unico Dio. Il credo di Costantinopoli 381 d. C., che affermò la divinità assoluta dello Spirito Santo la stessa cosa avvenne durante il Consiglio di Nicea in rapporto a Gesù Cristo, dice che “lo Spirito Santo … è adorato e glorificato insieme al Padre e al Figlio.” Inoltre, hanno gli stessi attributi. Qualsiasi cosa si dica di Dio, per esempio che è infinito, eterno, santo, amorevole, onnipotente e onnisciente, vale sia per il Padre, che per il Figlio {4} e per lo Spirito Santo. Infine, sono una cosa sola nelle opere: lo stesso Dio opera nella creazione, nella redenzione e nel conferire potere. Ciò che fa il Padre, lo fanno anche il Figlio e lo Spirito Santo. In altre parole, non esistono opere del Padre che non siano anche opere del Figlio e dello Spirito Santo. Tutte le opere del Dio trino sono indivisibili. {5}
Questo è molto significativo per la vita cristiana. Adorando il Figlio o lo Spirito Santo, per esempio, non adoriamo una Persona inferiore a Dio o una sola parte di Dio, e non ne disonoriamo un’altra. Se preghiamo dicendo “Signore Gesù, ti adoro” e rivolgendo l’attenzione al Figlio, questo non significa che trascuriamo Dio nella sua totalità. Se chiediamo allo Spirito Santo il potere di rendere testimonianza e di usare i doni dello Spirito, ci rivolgiamo a Dio Padre e Figlio {6} Se si parla delle opere di Dio Padre nella creazione, non trascuriamo il Figlio e lo Spirito, {7} perché ognuna di queste Persone è pienamente coinvolta. Né si può considerare il Padre più santo del Figlio, o il Figlio più amorevole del Padre, {8} e neppure lo Spirito più interessato di entrambi al cammino cristiano. In ogni ambito della vita cristiana lodiamo e riconosciamo l’unico Dio in ogni Persona. È bene sapere che, in ogni nostro rapporto con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo ci si rivolge all’unico Dio vero.
{1} Homo = stesso; ousios = essenza.
{2} Anche se nel credo di Nicea il termine homoousios è utilizzato solo in riferimento a Cristo in rapporto col Padre “la stessa essenza del Padre,” in seguito fu applicato anche allo Spirito Santo. Il credo di Nicea affermò la deità completa di Cristo, ma non parlò negli stessi termini dello Spirito Santo.
{3} Charles Lowry, The Trinity and Christian Devotion, p. 104. Lowry ci mette in guardia contro la concezione di unità o unicità considerata in termini di astrazione matematica. Il modello migliore è “l’analogia di un organismo complesso animato da un unico principio organizzativo o centro, ma costituito da diversi elementi” p. 102.
{4} In questa sede non stiamo parlando del Figlio incarnato, la cui essenza presentava dei limiti riguardo a questi attributi per ulteriori discussioni si veda il capitolo 13, Incarnazione.
{5} L’espressione usata tradizionalmente in Latino è omnia opera trinitatis indivisa sunt.
{6} Per quel che concerne i doni si veda 1Co 12:4-6.
{7} Se ne parlerà in modo più dettagliato nel prossimo capitolo sulla “Creazione”.
{8} Come, per esempio, in alcune concezioni riguardo all’espiazione che ritengono che il “Padre Santo” esige un castigo, mentre “l’amorevole Gesù” fa da mediatore fra il Padre e noi. Sia il Padre che il Figlio sono santi e amorevoli. Di questo si parlerà in modo più dettagliato nel capitolo 14 intitolato “Redenzione”.
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