“Signore, libera l’anima mia dalle labbra bugiarde, dalla lingua ingannatrice.” (Salmo 120:2)

Spurgeon disse che “la bugia riesce a fare il giro del mondo prima ancora che la verità finisca di all’allacciarsi le scarpe”. La menzogna diventa un groviglio di frustrazione.
Spesso ci troviamo incapaci di combattere contro il male o di agire in nostra difesa. Il male peggiore è la menzogna. Non sappiamo come sopportare la sua deprimente influenza. Siamo perplessi, e ci è difficile scegliere da che parte andare e come agire, oppure ci inganniamo facendo affidamento su quello che riusciamo a percepire, e non sulle direttive di Dio, prendendo delle decisioni affrettate e sbagliate. La menzogna è una forma che è difficile da riconoscere da coloro che non tendono esclusivamente alla verità, che è nella parola di Dio, perché la menzogna si presenta come verità. È questo il punto importante sul quale bisogna porre attenzione. Chi vuol trovare la verità si metta sulla strada del dubbio, ponendo questioni con semplicità e profondità dei piccoli fanciulli. Purtroppo perduta la modestia del fanciullo il linguaggio ci inganna, l’esempio ci indirizza. Per sedurci, ci sollecitano le proprie virtù, e ci si affeziona agli errori che ci vengono insegnati con tutto l’affetto che portano promettendo la verità.
L’errore prevale per ignoranza, si accredita con l’opinione, si afferma e si consolida con l’uso; l’errore assume allora tutte le apparenze della verità, e acquista un dominio che sembra indistruttibile. È insufficiente fare come fanno tutti, prendendo in prestito da altri delle risposte senza una ricerca personale.
Oggi si dà tutto per scontato, tutto è veritiero. Non c’è più quell’attitudine a voler indagare su ciò che vediamo, leggiamo e ascoltiamo. È troppo faticoso e lungo fare un’indagine ben ponderata. La verità può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, e soltanto a forza di esami e di fatiche, al prezzo di una discussione lunga e laboriosa la verità può riconquistare la sua autorità perduta.
Alcuni cercano la gloria, altri la verità. Io mi permetto di schierarmi fra questi ultimi. Un compito irrealizzabile ha più fascino di una mèta accessibile. La verità è scostante, l’errore attraente, perché la verità ci fa sembrare limitati, e l’errore onnipotenti. Perché vi siete fermati a quel pensiero di aver la capacità e la libertà di scegliere come servire il Signore? Perché vi siete fermati a quel pensiero che potete fare tutto ciò che volete?
Non facciamo altro resisterGli nella sicurezza di una superba certezza: io sono libero; perché, quindi, consultare prima il Signore? Siamo servi e schiavi di Cristo o no?
Discernere i tempi, discernere ciò che è giusto o sbagliato con il nostro punto di vista, ci porta alla menzogna perché sceglieremo tutto a nostro vantaggio, per noi stessi.
Il popolo d’Israele cadde nel tranello dei Gabaoniti perché prese delle provviste e non consultò il Signore. Ecco il dramma di un popolo il quale, anziché mettersi sotto la guida dell’Infallibile Saggezza che non viene mai meno e non sbaglia mai, ha preferito seguire la voce di una politica avida e mondana. Ormai Giosuè e gli anziani d’Israele erano vincolati dal giuramento fatto nel nome del loro Dio e quando vennero a conoscenza della verità non poterono più agire; di conseguenza il Suo nome era stato usato invano.
Al tempo di Esdra mentre iniziarono a costruire il tempio, si presenta gente che con grande disponibilità offriva loro aiuto. Si rivolgevano e adoravano lo stesso Dio, perché dunque non lavorare insieme? Il problema è che avevano semplicemente aggiunto il culto di Dio a quello dei loro dei, e soltanto al popolo d’Israele spettava di costruire il tempio. Non si può dunque lavorare insieme. C’è un motivo più “concreto” ad impedire la costruzione del tempio se rinasce la città di Gerusalemme, poiché è sempre stata ribelle ai pagani, non arriveranno più soldi nel tesoro del re di Persia!
Ed inizia l’opposizione da parte loro gelosi della loro autonomia e della loro rinascita, (Tra Giudei e Samaritani nasce un’opposizione, che si protrarrà fino … al pozzo della Samaritana!). Al momento i Samaritani sono nemici di Giuda e di Beniamino, e molestano il resto d’Israele. Però in questa persecuzione da parte dei nemici subentra anche l’inganno del rimandare tutto fino a quando tornerà la pace, e nel frattempo usavano il legname, che dovrebbe essere usato per il tempio, per costruirsi le proprie case. Il Signore dovette rimproverare il Suo popolo inviando loro i profeti Aggeo e Zaccaria esortandolo a tornare a Lui ed a continuare a costruire il tempio.
Purtroppo c’è questo spirito che induce a non guardare alle cose che separano, ma piuttosto a quelle che uniscono; eppure si tratta di un tragico inganno che è bene smascherare e affrontare con assoluta franchezza. Esiste una gloriosa chiamata e un mandato che non possono essere assolutamente condivisi con chi tenta di ridurre la fede a un blando formalismo, resa finalmente innocua da un falso e diabolico senso di religiosità.
Si può benissimo continuare a consacrarci al Signore, a servire il Signore anche in tempi sfavorevoli prendendo coraggio quando scegliamo di agire, altrimenti per paura rimandiamo, vivendo poi per noi stessi, per i nostri obiettivi e per i nostri sogni che non saranno mai secondo la volontà di Dio.
L’intolleranza maschera una tipologia di fede soggettiva non fondata criticamente e quindi esposta alla paura del confronto e della perdita della propria identità.
Quando il mondo cerca di spingerci in una direzione e lo Spirito Santo in un’altra strada, la scelta sta a noi: quale dei due impulsi vogliamo che prevalga? Se vuoi vivere facendo la Sua volontà, in ogni tempo, cerca la verità, ascolta la verità, apprendi la verità, ama la verità, dì la verità, attieniti alla verità, difendi la verità fino alla morte: perché la verità ti farà libero dal peccato, dalla morte dell’anima e in ultimo dalla morte eterna.

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