LA POTENZA DEL PERDONO
Se perdonate a qualcuno, anch’io gli perdono. E quando perdono, se ho qualche cosa da perdonare, lo faccio per amor vostro, davanti a Cristo..
Così scriveva Paolo
LA POTENZA DEL PERDONO
Il perdono non è obbligatorio, ma volontario. Nessuno cioè può costringerci a perdonare, solo noi possiamo decidere. Il perdono è una nostra scelta, il gesto più generoso che possiamo compiere, non soltanto verso chi ci fa torto, ma anche verso noi stessi.
Il perdono è uno stato d’animo. Perdonare è dimenticare. E quando perdoniamo alleggeriamo i nostri ricordi dal peso della ferita. Così il dolore si riduce.
Il perdono non è la giustificazione di chi ha commesso un torto. Non siamo tenuti cioè a fingere che il torto non sia avvenuto. Il perdono è la scelta di estinguere il debito del torto subito.
Il perdono è riflessivo. Quando perdoniamo qualcuno che ci ha fatto un torto, o perdoniamo il torto stesso, beneficiamo anche del sollievo di non dovercene più occupare.
Il perdono è liberatorio. Quando si giunge alla decisione di perdonare, si prova una sensazione di leggerezza bellissima. Quasi euforica.
Il perdono non è facile, ma i risultati sono gratificanti. Visto che perdonare è soprattutto una questione mentale, richiede un percorso di comprensione. L’elaborazione non avviene sforzandosi di credere che il debito di un torto non sia dovuto, ma prendendo consapevolezza che il tentativo di recuperare quel debito ci sosterebbe più del semplice condonarlo.
Il perdono è auto-guarigione. Quando decidiamo di perdonare, persino l’imperdonabile, medichiamo la ferita originaria e la lasciamo guarire alla luce del sole.
Il perdono è rafforzamento di sé. Il perdono non è un atto di debolezza, ma un atto di forza. Ricordiamocene quando subiamo un torto: soltanto noi possiamo perdonare chi lo ha commesso. Abbiamo un potere enorme nelle nostre mani.
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