Continuazione… COMMENTI SUI VERSETTI DEL VANGELO DI GIOVANNI CAPITOLO 1 VERSETTI 1-5
B. LA SUA RELAZIONE CON L’UNIVERSO
SECONDA PARTE DEL CAPITOLO 1
«Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta» (Giovanni 1:3). (N.d.e. L’autore parla di galassie sebbene in questo versetto la Bibbia si limita a dire ogni cosa. Noi sappiamo che le galassie sono delle cose create [fatte]….). Questo testo fornisce nuove informazioni sull’identità di Cristo. Ci dice che è il Creatore dell’universo intero, che ha creato tutte le galassie con tutto ciò che contengono. Esaminando più a fondo il nostro testo riguardo a Cristo come Creatore dell’universo, notiamo il requisito del Creatore, il regolamento di questa creazione, la confutazione in questa creazione, il motivo di questa creazione e la riaffermazione di questa creazione.
1. Il requisito del Creatore
Il Creatore dell’universo deve avere un potere enorme e dev’essere più grande dell’universo. Nei versetti 1 e 2 abbiamo visto che c’era Qualcuno più grande dell’universo, cioè Gesù Cristo. Dopo aver letto le informazioni su Cristo contenute in quei due versetti non dovremmo meravigliarci minimamente di sentire che è il Creatore. Un essere che esiste in eterno e che è effettivamente Dio ha tutti i requisiti necessari per creare le galassie. Paolo reitera questa verità sul potere di Cristo di creare l’universo quando dice: «in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra» (Colossesi 1:16). Il fatto che Gesù Cristo abbia creato tutte le galassie non esclude l’atto di Dio Padre come loro Creatore, ma mette in luce la Divinità di Cristo e la sua unione con Dio. Dio Padre e Dio Figlio erano inseparabilmente associati nella creazione, di modo che si può dire che Dio creò e Cristo creò. Il «Dio disse » di Genesi 1:2,6,9,11,14,20,24,26 dimostra l’inseparabilità del Padre e del Figlio nella creazione. «Dio» parla di Dio Padre e «disse» della Parola, che è Dio Figlio. Vediamo la stessa verità in Salmi 33:6: «I cieli furono fatti dalla parola dell’Eterno». Paolo parlò di Dio Padre e Dio Figlio come Creatori delle galassie, quando disse: «Dio, che ha create tutte le cose per Gesù Cristo» (Efesini 3:9 Diod.). Gesù stesso confermò questa verità quando disse: «Le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente» (Giovanni 5:19).
2. Il regolamento di questa creazione
Cristo non solo fece le galassie, ma le mantiene. Continua a regolare il creato, mantenendolo in orario e sul giusto corso. Il corso delle stelle, dei pianeti, delle lune, del sole e delle comete sono stati tutti stabiliti da Cristo e sono continuamente regolati da lui. Paolo descrive quest’opera di mantenimento di Cristo, dicendo: «Tutte le cose sussistono [sono tenute insieme] in lui» (Colossesi 1:17). Ebrei insegna che Cristo sostiene «tutte le cose con la parola della sua potenza» (Ebrei 1:3). Certi pensano che il Signore abbia perso il controllo del mondo, ma non è così! È la gente di questo mondo ad avere perso il controllo delle cose. Dio controlla ogni cosa e, al momento giusto, rimetterà tutto in ordine con gran rapidità!
3. L a confutazione in questa creazione
Il fatto che Cristo creò l’universo nega due insegnamenti erronei, ma popolari, riguardo all’origine del creato e all’origine di Cristo.
L’origine del creato. Il nostro testo nega il falso insegnamento dell’evoluzione. Mentre l’esistenza di un universo immenso come atto di un grande Creatore è plausibile, è del tutto stupido pensare che sia il risultato di un big bang o di fortuito evento simile. Del resto, lo stesso rifiutare Dio è un atto assurdo che si dimostra tale in teorie come quella dell’evoluzione (l’evoluzione è solo una teoria: non ha prove che sostengano le sue ridicole dichiarazioni). L’origine di Cristo. Il fatto che Cristo creò l’universo confuta il falso insegnamento che Cristo fu una creatura. Colui che ha creato dal nulla l’intero l’universo non può essere una creatura. Abbiamo già notato in questo studio che Cristo esisteva già «nel principio», cioè prima della creazione. Non poteva quindi essere una creatura, ma solo Dio stesso.
4. Il motivo di questa creazione
Perché Dio creò l’universo? La risposta è che tutte le cose furono create per Cristo. Paolo insegnò questa verità quando disse: «Tutte le cose sono state create […] in vista di lui [Cristo]». (Colossesi 1:16). Alcuni si chiedono perché certe cose sono state create, se nessuno le vede. Per esempio, perché abbiamo fiori nel deserto? La risposta è che sono stati creati principalmente «in vista di» Cristo. Lui li vede, ed è un motivo sufficiente per la loro esistenza. È così per tutte le galassie.
Il fatto che l’universo fu creato «in vista di lui» dimostra qual è lo scopo della nostra vita. Dobbiamo vivere «in vista di lui»! Molti oggi si domandano perché sono qui su questa terra. La risposta è che sono stati creati per Cristo, per il suo diletto, la sua gioia e le sue benedizioni. Impegniamoci quindi a vivere per lui. Non c’è proposito più nobile ed eccelso. Se vogliamo trovare il massimo adempimento in questa vita, dobbiamo vivere «in vista di lui», perché siamo stati creati «in vista di lui». Esistiamo principalmente «in vista di» Cristo. Paolo aveva ragione quando disse: «per me il vivere è Cristo» (Filippesi 1:21).
5. L a riaffermazione di questa creazione
Il nostro testo riguardo a Cristo come Creatore dell’universo ci fornisce un altro esempio di ripetizione da parte di Giovanni. Questa volta, Giovanni usa la forma negativa per ripetere ciò che ha già detto riguardo a Cristo come Creatore dell’universo. Il versetto 3 afferma che Cristo ha creato le galassie, usando prima una forma positiva («Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei») e poi una forma negativa («e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta»). Questa riaffermazione del fatto che Cristo è il Creatore dell’universo rende molto chiaro la verità riguardo alla creazione. Non lascia dubbi o possibilità di fraintendimento su ciò che Giovanni ha detto a questo proposito, né incoraggia chi vuole negare la verità, tutta o in parte. Questa riaffermazione riguardo la creazione «intende escludere ogni eccezione» (Godet). «Non si devono escludere [dalla creazione di Cristo] né gli angeli, perché sono troppo eccelsi, né le formiche, perché sono troppo piccole, né i pianeti, perché sono troppo ponderosi, né gli atomi perché sono troppo minuscoli, né l’elettricità, la luce o il calore, perché sono troppo eterei, né l’ittiosauro [rettile marittimo estinto], né il rospo perché sono troppo sgraziati» (F. B. Meyer).
Questa tecnica letteraria di contrasto di forme positive e negative, usata da Giovanni per mettere in luce la certezza, la importanza e la chiarezza di una verità si trova, come altre sue ripetizioni, sia nel suo Vangelo che nelle sue Epistole. Troviamo altri esempi di questo tipo di ripetizione in Giovanni 1:20 («lo confessò» [forma positiva] e non lo negò [forma negativa]); Giovanni 3:36 («chi crede» [forma positiva] e «chi rifiuta di credere» [forma negativa]); Giovanni 8:23 («io sono di lassù» [forma positiva] e «io non sono di questo mondo» [forma negativa]); 1Giovanni 1:5 («Dio è luce» [forma positiva] e «in lui non vi son tenebre alcune» [forma negativa]); 1Giovanni 4:6 («chi conosce Iddio ci ascolta» [forma positiva] e «chi non è da Dio non ci ascolta» [forma negativa]).
Richiamiamo la vostra attenzione su questa tecnica letteraria di contrasto di forme positive e negative usata da Giovanni per mettere in risalto l’eccellenza letteraria delle Scritture. La Bibbia non è un’accozzaglia di detti messi insieme a caso senza troppa riflessione, ma è un libro ispirato e compilato da Dio e rappresenta la più grande opera letteraria mai esistita, di eccellenza insuperabile.
Testo integrale tratto dal volume:
Gesù Cristo:
la sua incarnazione
Studi sul Salvatore
Volume numero uno
Edito e pubblicato in italiano dalla
CASA EDITRICE HILKIA Sito web: www.hilkia.com
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