“L’empio è tormentato tutti i suoi giorni” (Giobbe 15:20)
L’empio nei suoi programmi giornalieri non ha il suo pensiero rivolto a Dio e vive come se Dio non ci fosse. Gli empi sono paragonati come alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati” (Giuda 1:12), e che sono simili all’albero del deserto dal quale non è possibile attendersi del frutto, e se ogni tanto sembra comparire in loro la vita, subito sono seccati dal sole. L’empio è anche un uomo che pratica tutte le cerimonie esterne della religione, ma non penetra mai nell’intimo del cuore. Ascolta predicare, viene a pregare, è sempre presente alle riunioni, ma la Sua presenza per lui non è presente. Dio non si manifesta nella sua vita; egli non ne ode la voce e non si umilia davanti alla Sua presenza.
Oggi l’uomo non fa altro che spostarsi, anche a distanze molto lunghe, per lavoro o per divertimento, ad essere quindi una sorta di zingaro. L’uomo contemporaneo spesso è uno zingaro dello spirito: prova questo e prova quest’altro, senza mai approfondire, secondo come gli detta il “pallino” del momento. Egli è come una farfalla che si sposta da un fiore all’altro senza alcun criterio particolare, attirata ora dal profumo, ora dal colore dei fiori. Chi è senza Dio viene sempre più abbattuto e consumato dalle prove, finché non muore. È sempre atterrito dalle paure di non farcela, del vuoto, dell’infelicità, dell’insoddisfazione, dell’insicurezza; si lamenta e geme senza posa, oppresso e schiacciato dal peccato, straziato dall’angoscia, terrorizzato dall’incombente rovina, afflitto da tremito incontrollabile, sopraffatto dal terrore. La loro vita si rivelerà vuota e senza valore. Può sembrare che la loro vita porterà felicità e successo. Ma non è vero, infatti, la vita senza Dio porta sempre alla rovina. All’inizio è solo illusione, e alla fine, ci sarà delusione, cadendo inevitabilmente alla rovina. Però attenzione, si sta parlando dell’empio, di chi è senza Dio. Eppure quanti cristiani vivono nella stessa identica situazione. Perché provare e avere paura e essere tormentati pur essendoci Dio e pur credendo nella Sua parola?
Beato è colui che gode di una perfetta gioia.
L’uomo beato, invece, ha radici e porta frutto, come un albero, la cui parte più importante della sua vita non è visibile, perché sta sotto terra e si tiene stretta, per la sua vita, a ciò che è immutabile e certo, beve alla bontà di Dio ed è sostenuto e reso fecondo dalla vita che è in Dio.
Qual è il vostro diletto, veramente? Quali sono le cose alla quale pensate spesso? Quali sono i vostri desideri? Una casa nuova, un viaggio, una macchina, il successo, l’indipendenza, il divertimento, un rapporto con un’altra persona? Per riconoscere il nostro diletto basta notare a cosa pensiamo, e dove mettiamo il nostro impegno. Per essere veramente beati, e avere il nostro cuore soddisfatto, il nostro diletto dev’essere nella legge di Dio. Quindi, non basta dire che amiamo Dio. Chi veramente ama Dio, si impegna a conoscere sempre di più la Parola di Dio, per conoscere Dio, e per poter seguire Dio da più vicino. I figli di Dio non possono essere felici se non realizzano una profonda comunione con il Signore, non possono essere felici se non parlano del continuo con il loro Padre celeste. I figli di Dio sono del continuo “attaccati” al loro Signore perché sanno che Lui è vita, è amore, è tutto! La loro preghiera giornaliera è una sola: “Signore tienimi stretto a Te!”
Essi desiderano conoscere meglio Dio, bramano contemplarlo del continuo. La loro vita è proiettata verso l’adempimento della Sua Parola in loro e del continuo vogliono essere riempiti dallo Spirito Suo. Purtroppo tutti questi desideri non fanno parte di noi. Non abbiamo questi obiettivi nella nostra vita. Allora, chi vuole essere veramente beato, deve impegnarsi di cuore a conoscere sempre di più la Parola di Dio. Chi fa questo di cuore sarà veramente benedetto da Dio. La parola di Dio dev’essere talmente preziosa per noi che sempre deve esserci nei nostri pensieri e nel nostro cuore. Meditare è tutt’altro che solo leggere con fretta. Vuol dire leggere, rileggere, mettere in discussione sé stessi, contemplare, studiare con a fianco i vocabolari per conoscere i vari significati di determinati termini, valutare quello che leggiamo, pregarci sopra, e ordinare la nostra vita in base a quello che dice Dio. Per un albero, non mancherà l’acqua. All’uomo beato non mancherà nessun vero bisogno. Come il ruscello provvede sempre acqua, in ogni stagione, così Dio cura l’uomo beato, in ogni stagione della vita, dalla gioventù, fino alla vecchiaia e la morte.
Il cristiano è come l’albero che affonda le sue radici in Dio, che ha dà il suo frutto nella sua stagione, le cui foglie non sono appassite, e che prospera in tutto ciò che intraprende, nonostante l’opposizione del mondo. Il cristiano piantato lungo i rivi d’acqua attinge la Sua vitalità e fecondità dallo Spirito Santo che, nella Scrittura, viene spesso identificato come un fiume di vita.
La verità rivelata di Dio, su cui si radica il giusto è per lui punto di riferimento fisso e sicuro.
E dove la fede prende radice, esso pure produce frutto, alla dovuta stagione, con foglie che non appassiscono perché le sue radici si nutrono costantemente di quella che la Scrittura chiama “acqua della vita”. Il cristiano piantato accanto ai ruscelli resiste al caldo e alle varie prove perché sarà protetto e curato da Dio. Ogni cosa coopera al loro bene; non c’è siccità né sofferenza; le sue radici non devono far altro che succhiare il nutrimento che abbondantemente le bagna.
Tu sei piantato accanto al fiume della vita? Se rispondi di sì, perché, allora, vieni sempre meno? Perché le tue radici si inaridiscono e le tue foglie appassiscono, i tuoi rami diventano senza foglie e, alla fine, vengono spezzati? Perché stai morendo? Credi veramente in Dio? e ami veramente Dio? C’è sicuramente qualcosa che non và se le tue condizioni sono come quelle dell’empio. Vedete, è come se la Parola di Dio non produce assolutamente nulla nel vostro cuore.
Esamina la tua vita. Chiedi aiuto a Dio per camminare sempre più nella Sua via, e studiati di ben radicare la tua vita nella parola di Dio e di essere accanto al fiume e all’acqua della vita.
Lascia un commento