UNA VITA DI RAVVEDIMENTO E SEPARAZIONE by David Wilkerson

Senza una vita di ravvedimento e separazione dal mondo non può esserci vero risveglio. “Quelli che appartenevano alla stirpe d’Israele si separarono da tutti gli stranieri e si presentarono per confessare i loro peccati e le iniquità dei loro padri” (Nehemia 9:2). Ovunque ci sia una ristorazione di tipo biblico, ci sarà una consapevolezza sempre crescente della chiamata del Signore a separarsi da tutto ciò che è mondano e sensuale.

Con gli anni ho osservato che è il cristiano separato, consumato da Cristo, che vive una vita santa quello che ha più effetto sul mondo secolare. I non credenti si aspettano che i cristiani si separino e siano puri, completamente “diversi”. Nelle strade di New York infestate dal crimine, con spiriti demoniaci che infuriano da tutte le parti, soltanto un cristiano ripieno di Cristo, puro, separato può mettere in fuga il nemico. I compromessi vengono spaventati e il loro stesso peccato li condanna.

Dio sta facendo sorgere un residuo di credenti che vuole il risveglio, ma solo perché esso li rende conformi all’immagine di Gesù Cristo. E quando esso giunge nella sua pienezza, la maggior parte dei cristiani o lo riconoscerà o lo rifiuterà. Il residuo appartato udrà la tromba squillare e saprà ciò che Dio sta dicendo.

Dio possiede tutto ciò che abbiamo. Noi continuiamo a dire, “Signore, ti restituisco questo”! ma noi in realtà non abbiamo mai posseduto nulla. “Mie infatti sono tutte le bestie della foresta; mio è il bestiame che sta a migliaia sui monti…il mondo e quanto esso contiene è mio” (Salmo 50:10-12). Il Signore ci sta dicendo, “Sali sul tetto ed esamina il tuo cuore!” Sei solo un amministratore delle Sue proprietà? Alla luce dell’eternità, alla luce della fragilità della vita, quanto spendi per te stesso in confronto alla Sua opera?

Il grande effetto dello spargimento dello Spirito Santo è farci deporre tutto sull’altare di Dio e farci distogliere lo sguardo dalle cose che possediamo. Alla Pentecoste fu detto, “E il gran numero di coloro che avevano creduto era di un sol cuore e di una sola anima; nessuno diceva esser suo quello che aveva, ma tutte le cose erano in comune fra di loro” (Atti 4:32).

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