MAI FIDARSI DI QUALCUNO CHE NON ZOPPICA

Il popolo di Dio ha bisogno di qualcosa di più che di un’altra “buona riunione” che dia un brivido lungo la schiena.

Ci occorre un incontro con Dio che ci lasci zoppicanti!

Dove sono i Giacobbe che trattengono la teofania di Dio e lottano fino a quando non cambierà?

Chi tratterrà con Dio e dirà: “Non ti lascerò prima che tu mi abbia benedetto”?

Molte persone si domandano come Giacobbe poté usare un linguaggio così sconveniente e impertinente con Dio Onnipotente.

Credo che Giacobbe, “colui che afferrò il calcagno”, abbia usato l’unica terminologia che conosceva.

Sarà anche diventato un patriarca, ma non era certamente un teologo.

Le persone piene di passione cercano disperatamente d’inseguire ciò che le persone istruite dicono che non si può afferrare.

Giacobbe sapeva cosa fosse una benedizione perché ricordava ciò che accadde quando suo padre posò la mano sul suo capo: “Tutto ciò che so è che la benedizione di mio padre cambiò la mia vita e rese le cose diverse; devo ricevere qualcosa di simile. Il solo modo in cui so chiamarla è ‘benedizione’, quindi toccami! Devo averla! Ho già avuto una benedizione secondo una prospettiva terrena. Ora me ne occorre una secondo una prospettiva celeste. Non Ti lascerò andare prima che Tu mi abbia benedetto”.

Troppo spesso ci avviciniamo a Dio con una mentalità stile “discount”.

Se cerchiamo un risveglio, una guarigione fisica o una benedizione economica, speriamo di ottenere ciò che vogliamo al prezzo più basso e nel minor tempo possibile.

Il nome Giacobbe significa letteralmente “soppiantatore” o imbroglione.

Egli fu un truffatore per tutta la vita, rubò la primogenitura del fratello maggiore e la benedizione di suo padre.

Dire che fosse inaffidabile probabilmente è dir poco.

Eppure Giacobbe proveniva da una buona famiglia, era figlio di uno degli uomini più famosi della storia.

Crebbe “in chiesa”, perché Abraamo ed Isacco avevano raccontato ai loro figli le storie dei loro incontri con Dio.

Giacobbe aveva una chiamata sulla sua vita ed un destino divino da adempiere, ma in quel momento, nella sua condizione, non poteva essere creduto.

Tutto questo sarebbe cambiato grazie ad un solo incontro.

Dopo una o due ore di lotta corpo a corpo per ottenere il vantaggio, probabilmente Giacobbe si sentì abbastanza certo di ricevere una benedizione.

Credo che abbia pensato: “Bene, ad un certo punto questa specie angelo con il quale sto lottando, questa manifestazione di Dio, dirà ‘Okay, okay, ti benedirò. Ora inginocchiati qui ed io ti imporrò le mani sulla testa”.

Ma c’era una sorpresa in serbo per lui.

Non benedire la mia vita disordinata; dammi una nuova vita.

Il Signore non tese il Suo braccio con una mano aperta di benedizione perché Giacobbe non aveva bisogno di un’altra benedizione sulla sua vita disordinata.

Aveva bisogno di una nuova vita.

Quindi il Signore lo colpì con forza alla giuntura dell’anca, nel punto del nervo della coscia, ed essa fu slogata in modo permanente.

Per questo Giacobbe zoppicò per il resto della sua vita.

Occorrono incontri con Dio che ci cambino per sempre.

Sono stanco di andare in chiesa e di essere toccato senza essere cambiato.

Dobbiamo aggrapparci alla presenza di Dio e dire: “Non Ti lascerò andare finché non accadrà qualcosa in me e non sarò più lo stesso”.

Questo è il genere di cambiamento compiuto da Dio che ferisce in modo permanente l’uomo vecchio e i vecchi modi di fare le cose.

Produce la morte di qualcosa dentro di noi, determinando un cambiamento per il meglio.

La gente dovrebbe vederci arrivare zoppicando, con una nuova gentilezza nata nel giorno in cui perdemmo la nostra gara di lotta con Dio.

Dovrebbe poter dire: “Mi piace quella persona. Non parla con pomposa arroganza; parla come se sappia che cosa vuol dire venire dal fondo”.

Per questa ragione il mio motto è: “Mai credere a qualcuno che non zoppica.

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