Comprendere l’amore del Calvario

Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell’amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. (Efesini 3:14-19).

ü Quando sono chiamato a rendere qualche servizio in piccole cose, ma ne parlo assumendo un’aria di superiorità, corro il rischio di dimenticare la parola della Scrittura che dice: “chi ti distingue dagli altri? E che cosa hai tu che io non l’abbia ricevuta?” (1 Corinzi 4:7). Ed allora mi devo rendere conto di non avere capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se, discutendo su un argomento qualsiasi, cerco di mettere a disagio qualcuno per uno sbaglio commesso, diventa chiaro che non ho capito niente dell’amore del Calvario.
ü Anche se i miei discorsi fossero privi di errori, se il mio vocabolario fosse raffinato, se il mio linguaggio suadente e forbito fosse estremamente corretto, tutto questo non vorrebbe dire che ho veramente compreso l’amore del Calvario.
ü Se mi sento ripreso dalla mia coscienza per delle cose che ho fatto, ma che non dovevo fare, azioni delle quali non sono contento e per le quali dovrei rendere conto agli altri ed a Dio stesso, ma mi accontento di studiare come far tacere quella voce che mi rimprovera, è una dimostrazione che non ho capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se, quando mi rendo conto di avere danneggiato qualcuno, in qualche modo cerco una qualsiasi giustificazione, do prova di non aver capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se mi capita di dover parlare con verità di certi argomenti privati e scabrosi di alcune persone, dimenticando l’affezione che è dovuta agli altri, oppure temo di essere coinvolto in qualche cosa che può compromettere il mio buon nome e la mia buona reputazione di fronte a chiunque, di cui mi sento superiore, è manifesto che non ho capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se sono soddisfatto del mio modo di vivere confortevole, ma continuo a lamentarmi e ad autocommiserarmi, sentendo molta simpatia per me stesso, e se non trovo il modo di reagire contro una simile abitudine, è una prova che non ho capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se vengono alla mente dei pensieri vergognosi o malvagi, e non sono pronto a chiudere la porta del mio cuore per impedire che essi vi trovino posto, se non ricorro immediatamente a Colui che mediante la Sua potenza può liberarmi, è certo che non ho capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se, a causa di una discussione violenta o di una parola fuori posto, offensiva, divento furente ed aggressivo, è segno che non ho capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se a causa di contrarietà sono costretto ad ingoiare un boccone amaro e non ricorra al giusto rimedio per essere liberato dall’amarezza sofferta, è chiaro che non ho capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se sono assalita da sentimenti che mi condannano e cerco il mezzo per cancellarli o giustificarli, senza cercare le cause per porvi rimedio, è evidente che non ho capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se dico: «si, perdono, ma non posso dimenticare alla stessa maniera in cui dimentica il Signore quando perdona», ancora non ho conosciuto niente dell’amore del Calvario.
ü Se, per compromessi o riserve, non sono pronto a dare ogni cosa mia a Dio, il quale ha dato per me il Suo beneamato Figliuolo, è manifesto che non ho capito niente dell’amore del Calvario.
ü Se di fronte alle sofferenze umane cerco di isolarmi, senza fare qualche semplice cosa per aiutare gli altri, sto dimostrando che non ho capito niente dell’amore del Calvario.

In conclusione, fino a quando non sarò pronto a capire che: “…SE IL GRANELLO DI FRUMENTO CADUTO IN TERRA NON MUORE, RIMANE SOLO; MA SE MUORE, PRODUCE MOLTO FRUTTO” (Giovanni 12:24), NON AVRò ANCORA CAPITO NIENTE DELL’AMORE DEL Calvario.

OH, SIGNORE, PARLAMI TU ED INSEGNAMI FINALMENTE A COMPRENDERE PIENAMENTE L’AMORE DEL CALVARIO!

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