Dio è un Padre compassionevole, generoso e provvede sempre, giorno per giorno, ai Suoi figli.

È da non credere con quale malvagità arriviamo a dire: “Mi manca qualcosa”. È davvero un insulto nei confronti di Dio, e Lo facciamo bugiardo!
Dio vuole benedire ciascuno di noi e vuole che noi rispondiamo con fiducia nella Sua provvidenza, ricevendo la benedizione ai Suoi termini. Camminare nella Sua legge significa confidare in Lui giorno per giorno, e soddisferemo il nostro bisogno di pane.
Il popolo d’Israele dopo cena, ogni notte, quando era finita la manna del giorno, essi dovevano andare a letto e dormire confidando nel fatto che, al loro risveglio, ce ne sarebbe stata dell’altra lì ad aspettarli.
Gesù moltiplicò i cinque pani e i due pesci e sfamò la folla. L’intento di Gesù, nel compiere questo miracolo, era mostrare che Egli è la fonte della vita eterna, ma quando la folla Lo seguì era semplicemente per ricavarne altro cibo gratis. Egli sapeva che non volevano Lui tanto quanto bramavano il pane. O, al massimo, forse, volevano soltanto essere entusiasmati con altri miracoli. In entrambi i casi, non era la vita eterna di Gesù che stavano cercando. Molti vanno a Cristo con motivazioni sbagliate: alcuni per la “pagnotta”, aspettandosi che i loro desideri quotidiani siano esauditi all’infinito. Si rivolgono a Lui soltanto per trovare la soddisfazione dei loro appetiti. A loro pane, acqua, benessere, successo, affermazione e piacere – immediato e tangibile, anche se svanisce rapidamente – sembrano bastarli ed appagarli. Queste persone sono le stesse che, alla fine, si allontanano da Gesù dicendo: “io ci ho provato, Lui ha fallito”. Altri sostengono di essere appagati in Gesù, ma per loro Egli non è che una forma di fuga dalla realtà, perché non sono disposti ad affrontare il dolore della vita reale e la loro vera afflizione. Allora, Lo aggiungono alla loro vita come una passata di vernice, per nascondere la realtà. La loro non è fede, ma formalismo.
Lo stesso vale per noi: non vogliamo che Gesù solo sia la nostra vera soddisfazione.
Soddisfare le necessità fisiche non è la cosa più importante. L’uomo non è costituito solamente da un corpo, ma anche da anima e spirito: egli deve dunque adoperarsi per il cibo che dura in vita eterna. L’uomo non deve vivere come se non esistesse che il corpo. Non deve usare la propria forza e le proprie capacità per nutrire un corpo che, dopo pochi anni, sarà consumato dai vermi; deve piuttosto fare in modo di nutrire la propria anima ogni giorno, con la Parola di Dio. Quindi, dovremmo darci da fare instancabilmente per acquisire una maggiore conoscenza della Parola di Dio. Gesù è il pane della vita. Coloro che vanno a Lui trovano ciò che appaga la loro fame spirituale. Mangiare il pane significa credere in Lui. Quando accettiamo il Signore Gesù come nostro Salvatore, ci appropriamo di Lui per fede. Ci appropriamo dei benefici della Sua persona e della Sua opera. Credi e hai mangiato. Quando accettiamo il Signore Gesù come nostro Redentore, Egli viene a dimorare nella nostra vita e noi dimoriamo, viviamo continuamente, in Lui.
Egli non solo è vita in sé, ma è anche datore di vita.

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