Nessun individuo nato da genitori umani potrebbe mai affermare con sincerità: “Faccio sempre le cose che gli piacciono”.

Troppo spesso facciamo le cose che piacciono a noi. Qualche volta agiamo nel far cose che piacciono ad altri. C’è la schiavitù al parere degli altri. Tante persone vivono soggetti a ciò che pensano gli altri, o, a ciò che immaginano che gli altri pensino. Non prendono le loro decisioni in base a ciò che credono sia giusto, ma le prendono in base a ciò che secondo loro non creerà problemi con gli altri.
I veri cristiani hanno questa caratteristica: perseverano nella Parola, ossia non smettono mai di imparare dagli insegnamenti di Cristo e non Gli voltano mai le spalle. Dimorare nella Parola di Cristo vuol dire camminare in stabile ubbidienza. Dire di appartenere a Cristo, ma essere schiavi del peccato e rifiutare di confessare il peccato, è una contraddizione. Una delle qualità della vera fede è la stabilità. Coloro che veramente conoscono il Signore Gesù sono liberati dal peccato, camminano nella luce e sono guidati dallo Spirito Santo di Dio. Non osservare la parola di Gesù, è il frutto di un cuore che non ama Gesù Cristo.
“Non sapete voi che se vi offrite come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell’ubbidienza per la giustizia? Ora sia ringraziato Dio, perché eravate servi del peccato, ma avete ubbidito di cuore a quell’insegnamento che vi è stato trasmesso. E, essendo stati liberati dal peccato, siete stati fatti servi della giustizia”. (Romani 6:16-18).
Se ci vendiamo al peccato, diventiamo schiavi del peccato. Scegliendo invece di ubbidire a Dio, avremo una vita santa. È impossibile credere veramente in Dio se il cuore non obbedisce a Dio. Non importa quanto possiamo essere attivi nelle attività “religiose”. Quello che conta è quanto siamo obbedienti a Lui, in quanto solo la nostra obbedienza e colui al quale obbediamo determina chi serviamo in realtà. Non importa quanti sacrifici fate per il Signore. Quello che conta è quanto siamo obbedienti a Lui. I sacrifici accettabili sono soltanto i sacrifici che il Signore ci ha ordinato. Il servizio genuino può essere soltanto il servizio che il Signore ci ha ordinato. Tutto il resto, anche se è fatto nel Suo nome, è disobbedienza, azione diretta dalla vecchia natura sotto le sembianze della nuova.
Uno dei danni più terribili è che un tuo peccato abituale, che non combatti di tutto cuore, ti allontana da Dio.
Se non cammini in santità, se non cammini per lo Spirito Santo, in sottomissione a Lui in ogni campo della vita, non avrai il frutto dello Spirito Santo. “Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo. (Galati 5:22 )
I nostri peccati abituali ci ostacolano ad avere questo frutto così importante.
Più si va avanti con il peccato nel cuore, più il cuore diventa duro, e la coscienza diventa meno sensibile.
Quando un individuo incontra la verità, la mente corrotta cerca soltanto obiezioni; quando incontra ciò che differisce da questa verità, vede o cerca ragioni per accettare questa differenza.
Chi veramente ama Dio, ascolta e ubbidisce alle Parole di Dio.
L’esercizio della facoltà di scegliere di per sé stesso non ci rende liberi. La facoltà di scegliere è solo la navetta che intesse i fili della nostra vita: può diventare un sudario di morte e la crisalide di una nuova vita. Il tutto dipende da quale “dio” definisce i nostri valori, obiettivi e propositi che determinano le nostre scelte. La libertà non consiste nel fatto di poter scegliere, ma in che cosa noi scegliamo. La libertà non è quindi una condizione, ma un conseguimento.
Chi o che cosa noi scegliamo?
Pretendendo libertà ed autonomia dalla legittima autorità di Dio si finisce solo con l’autodistruggersi.

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