Non siate come gli ipocriti Matteo 6:5

La preghiera per i farisei era ormai una consuetudine, avevano fissato delle ore stabilite e quando si trovavano fuori di casa, il che accadeva spesso, si fermavano ovunque, talvolta in strada o in un luogo pubblico, in mezzo alla gente, per recitare ad alta voce le loro formule vane.
Gesù non poteva che biasimare inesorabilmente questo culto offerto con l’unico scopo di autoesaltarsi. Tuttavia non condannò la preghiera pubblica, perché Egli stesso pregò spesso coi discepoli in presenza della folla. Insegnò che le richieste personali
non devono essere presentate palesemente, ma devono salire a Dio nel segreto del cuore, lontano da qualsiasi orecchio indiscreto.
1. La propria cameretta “Quando preghi, entra nella tua cameretta” (Matteo 6:6). Serbiamo un posto alla preghiera segreta. Gesù aveva scelto diversi siti dove si ritirava in comunione con Dio. Imitiamolo, è indispensabile raccoglierci in qualche luogo anche se umile, perché abbiamo tanto bisogno di incontrarci da soli con Lui.
2. Pregare al Padre nostro “Rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto” (Matteo 6:6). Possiamo comparire davanti a Dio nel Nome di Gesù con la fiducia di un fanciullo. Non abbiamo bisogno di alcun uomo che faccia da intermediario perché, tramite Gesù, possiamo spalancare il nostro cuore a Dio come a qualcuno che ci comprende e ci desidera.
3. In segreto Dove nessun occhio, se non quello di Dio, può vederci; dove nessun orecchio, se non il Suo può udirci, possiamo esprimere senza timore al Padre delle compassioni e della comprensione le nostre esigenze e i nostri desideri più intimi; allora, nella pace e nella segretezza del cuore, udiremo la voce che non manca mai di rispondere al grido della difficoltà umana. “Ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore” (1 Pietro 3:4).
4. Sperimentando la Sua compassione “Il Signore è pieno di compassione e misericordioso” (Giacomo 5:11). Il Suo amore insondabile aspetta la confessione dell’anima tribolata e l’espressione del pentimento e gioisce nello scorgere il più piccolo segno di riconoscenza da parte nostra proprio come la madre si rallègra nel vedere il sorriso di gratitudine del figlio. Con la Sua misericordia desidera farci comprendere con quale cura e tenerezza il suo cuore ci ricerca e invita a consegnarci alla Sua comprensione nelle nostre prove, al suo amore nei dispiaceri, alla guarigione che ci offre quando siamo feriti, nelle debolezze alla Sua forza, nella nullità alla sua pienezza. Non è mai delusa la speranza di chi va a Lui. “Quelli che Lo guardano sono illuminati, nei loro volti non c’è delusione” (Salmo 34:5).
La preghiera più eloquente che non esprime i sentimenti interiori non che una recita di parole vuote. Coloro che nel profondo del cuore invocano Dio, lo informano dei propri bisogni e si appellano al Suo aiuto, non Lo pregano inutilmente “il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darò la ricompensa” (Matteo 6:6).
Quando faremo di Cristo l’amico della nostra vita, sentiremo intorno a noi la potenza di un mondo invisibile e guardando con attenzione Gesù, saremo trasformati alla sua immagine. Sì, saremo rinnovati; il nostro carattere si addolcirà, si purificherà, si nobiliterà per il regno dei cieli.
La nostra comunione col Salvatore accrescerà la pietà, l’integrità, il fervore è l’esercizio dèlla preghiera.
Insomma, riceveremo un’educazione divina che si manifesterà in una vita zelante e attiva.
L’anima, che attraverso la preghiera quotidiana e sincera aspetta da Dio il soccorso, la pazienza e l’energia, acquisirà delle nobili aspirazioni e un senso più chiaro della verità e del dovere. Sarà animata dalle motivazioni più alte provando incessantemente sete e fame di giustizia. Possiamo comunicare in virtù dell’unione costante col cielo a coloro coi quali viviamo la pace e la serenità che regnano nel nostro cuore. L
a forza attinta nella preghiera, insieme allo sforzo perseverante, per educare la mente al raccoglimento, permettono l’adempimento dei doveri quotidiani e custodiscono la nostra pace in tutte le circostanze.
Egli metterà sulle nostre labbra parole di lode; se ci accosteremo a Lui c’insegnerà la lode e il canto degli angeli, che è un inno di ringraziamento al nostro Padre celeste, ci suggerirà parole buone da dire in Suo onore e tutti i nostri atti riveleranno la luce e l’amore del nostro Salvatore Gesù Cristo che dimora in noi.
I conflitti esterni non potranno turbare colui che vive per fede nel Figlio di Dio.

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