“Enoc, dopo aver generato Metusela, camminò con Dio…” (Genesi 5:22)

Quando siamo giustificati per la fede in Cristo, allora, e solo allora, abbiamo pace con Dio; e di conseguenza non è possibile affermare di camminare con Lui prima di allora, in quanto camminare con una persona è segno di un certo grado di amicizia o comunione. L’uomo che conosce Dio è lieto di andare alla cieca, senza sapere dove va ma con la mano di Dio che lo guida. Camminare con Dio implica avere fiducia assoluta in Lui. La fede glorifica Dio massimamente, poiché dimostra che abbiamo più fiducia nella Sua visione che nella nostra. Camminare con Dio implica una determinata e costante presenza e comunione con Dio.
Camminare comporta dover fare delle scelte.
“Camminate per lo Spirito e non adempirete i desideri della carne”. Galati 5:19.
Per desideri della carne si intende tutte quelle piccole banalità quotidiane che troppo spesso tolleriamo e che infestano il nostro cammino spirituale, quella tendenza a soddisfare tutte le nostre voglie emotive e materiali senza curarci se ciò è in armonia con la volontà di Dio, e così alcuni credenti al posto di essere spirituali, ubbidire allo Spirito e fare delle scelte in armonia con lo Spirito Santo, sono carnali, cioè sottoposti ai desideri della carne, del proprio io, Dio ci chiama a separare il vile dal prezioso.
Non è piacevole camminare con Dio quando vogliamo fare la nostra volontà, allora diventa un cammino pesante, sgradevole e siamo insoddisfatti, senza pace.
Molte persone e tra questi anche credenti, sono insoddisfatte, frustrate, il loro cammino piuttosto che nella luce è tenebroso e grave, non ha nulla di piacevole, questo perché i loro desideri sono rivolti esclusivamente verso se stessi, sono egocentrici, vivono solo per soddisfare il proprio io, vogliono possedere tesori su questa terra, ricchezze, ambizioni, vanità, ma tutte queste cose impediscono all’amore di Dio di soddisfare il loro cuore.
Il cristiano cammina con Dio costantemente, costantemente è in comunione con Dio. Il cristiano piega la propria volontà alla volontà di Dio, in una costante dipendenza sulla Sua potenza, in un’abituale e volontaria dedicazione di tutto il nostro essere alla Sua gloria, tenendo sempre i nostri occhi sui Suoi precetti in tutto quello che fa. Il cristiano che cammina con Dio deve preservare fino alla fine. Con l’espressione “camminare” si definisce un rapporto stabile e in crescita. Camminare con Dio è il compito di una vita, non una faccenda da sbrigarsi in un’ora. Il termine “camminare” è un moto progressivo, ed una persona che cammina, anche se lentamente, va avanti, non resta nello stesso luogo. Chi cammina con Dio va avanti di forza in forza, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore che è lo Spirito. Chi è nato di nuovo è in tutto e per tutto figlio di Dio. “Ricercate la perfezione” vuol dire perfezionare, e perfezionare vuol dire progredire, diventare sempre più maturi non rimanendo “bambini”.
In che modo Enoc camminò con Dio? Egli educò la propria mente e il proprio cuore a sentire sempre di essere alla presenza di Dio, e quando era nell’incertezza le sue preghiere salivano a Dio perché lo preservasse. Egli rifiutò di
intraprendere qualsiasi corso che avrebbe offeso il suo Dio. Tenne il Signore sempre dinanzi a sé.
“Distogli gli occhi miei dal contemplare la vanità
e fammi vivere nelle tue vie” (Salmo 119:37)
Molti chiudono i propri occhi per non vedere la verità. Essi non vogliono vedere i difetti della propria vita e del proprio carattere,
e si risentono se citi qualsiasi cosa che abbia a che vedere con la Parola di Dio. In questo modo rivelano di avere innalzato uno standard personale, rivelano che la loro volontà non è la volontà di Dio.

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