“Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” (Colossesi 3:1-3)

Se siamo nati dinuovo, la nostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Se Cristo vive nelle nostrevite, la nostra vita è al sicuro, è salda in Gesù. Quindi solo lì possiamo davvero trovare la protezione, il rifugio, la pace e la soddisfazione. Quindi non abbiamopiù bisogno di cercare le cose di questo mondo, se noi apparteniamo aCristo non abbiamo più l’interesse di cercare le cose del mondo, madobbiamo desiderare di cercare le cose di Dio, le cose celesti e questo chiaramente ci parla di uno stile di vita differente, perchè non possiamo appartenere a Cristo e vivere come eravamo prima, altrimenti significa che non abbiamo Cristo nella nostra vita e che le cose non sono cambiate. Lepriorità cambiano perchè noi cominciamo a cercare le cose di lassù e nonci interessano più le cose che facevamo prima, ma ci interessano le coseche possiamo fare con Cristo. Le “cose di lassù” sono tutte le realtà che hanno la loro motivazione in Dio e non nell’uomo; sono le cose che corrispondono alla volontà di Dio.
Siamo morti al peccato, che non ha più dominio su di noi, perchè siamo
morti con Cristo, nel momento in cui riceviamo Cristo nella nostra vita ci identifichiamo con
Lui, quindi la Sua morte diventa la nostra morte. Quindi noi muoriamo al peccatoche non ha più dominio su di noi, perchè nel momento in cui accettiamo Cristo, siamo in Cristo, e non più nelle cose di questo mondo, quindi c’è una
rottura con il nostro passato. Cristo èmorto e quindi anche noi siamo morti con Lui, è stato sepolto, quindianche la nostra vecchia vita è stata sepolta, è risorto, quindi anche noi siamo risorti. Riceviamo tutto quello che riguarda Lui: la Sua morte, la Suarisurrezione, la potenza della sua risurrezione, e la Sua vita. Credere in Cristo ed essere davvero in comunione con Lui, con la Sua morte e risurrezione, implica, per il cristiano, una sua personale e tangibile morte e risurrezione di tipo morale e spirituale. Si tratta di qualcosa di indubbiamente concreto che avviene, anzi, deve avvenire nel concreto, in mancanza della quale si ha pieno titolo di dubitare dell’autenticità di tale professione di fede. Ciò che Cristo ha compiuto nella Sua morte e risurrezione, nel cristiano è stato efficace tanto da operare in lui una tangibile trasformazione. Il cristiano è stato unito a Cristo per fede e la sua vita è stata trasformata, o meglio, è in via di trasformazione. Attraverso l’azione efficace dello Spirito Santo, si apre verso Dio, giunge al ravvedimento ed inizia un processo di santificazione. Cambia la sua prospettiva sulla vita, si interessa solo dei valori e degli obiettivi di Cristo. Essere risorti con Cristo significa vivere con parametri diversi, le nostre priorità cambiano, nondesidereremo più le cose di questa terra, non cercheremo più le cose di questomondo, ma desidereremo le cose di lassù, le cose di questa nuova vita, perchè
ora noi apparteniamo a Cristo. “Siamo dunque stati sepolti
con Lui mediante il battesimo nella sua morte, affinchè come Cristo è
stato resuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noicamminassimo in novità di vita. Perchè siamo stati totalmente uniti aLui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezionesimile alla sua. Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è statocrocifisso con lui affinchè il corpo del peccato fosse annullato e noinon serviamo più al peccato; infatti colui che è morto, è libero dalpeccato” (Romani 6:4-7). Il peccato non ha più potere su di e dobbiamo cominciare a vivere in questo dato di fatto, perchè Dio lo da
come cosa fatta: sei morto con Cristo, sei risorto, hai la nuova vita. L’uomo vecchio è morto, la
vecchia vita è sepolta e quindi cominciare a vivere in questa nuovavita, non camminando più come prima, non facendo più
cose che facevamo prima, perchè abbiamo una nuova vita. “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io chevivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivonella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso perme” (Galati 2:20).
E non siamo più sottoposti alla potenza delle cose visibili. Viviamo tra realtà terrene, ci serviamo di esse, ma non diveniamo schiavi di alcuna realtà, sia essa denaro, potere o altro. Colui che è morto al peccato non commette più cose sconvenienti e non è più ricolmo di: “ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati” (Romani 1:29:31).
Il nostro compito è di vivere questa nuova vita. “Cercate le cose di lassù”, quindi cerchiamo Dio nella nostra vita,l’ubbidienza alla Sua Parola, desideriamo di camminare con Dio e diubbidire a tutto quello che Lui dice. Cristoè in noi e abbiamo tutto quello che Gli riguarda: la Sua potenza, la Sua
risurrezione, la capacità di vivere come Lui ha vissuto, perchè abbiamo ilSuo Spirito. “Cercate le cose di lassù”, e questo è
qualcosa di continuo, quindi ogni giorno dobbiamo dare la priorità allecose di Dio. Se noi ci stacchiamo da Lui, non abbiamo
collegamento, unione con la vita, non riceviamo niente di quello che è Lui: la Sua pace, la Sua gioia, la Sua forza.
L’autentico cristiano vede ogni cosa dalla prospettiva dell’eternità. Non vive più come se questo mondo fosse tutto ciò che importa. Considera questo mondo, la sua vita attuale da una visuale più vasta, quella dell’eternità. Considererà, per esempio, molto più importante dare che ricevere, servire più che dominare, perdonare piuttosto che vendicarsi.
Ci si aspetta che il cristiano condivida le aspirazioni di questo mondo, si comporti come gli altri. Come potrebbe?
“…infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele? E che armonia c’è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: “Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’impuro; e io vi accoglierò” (2 Corinzi 6:15-17).
“Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. Per queste cose viene l’ira di Dio sugli uomini ribelli. E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene. Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato. (Colossesi 3:5-10).
Certo, la trasformazione del cristiano, conseguente alla sua conversione, deve necessariamente essere visibile. Per il cristiano Cristo è la sua vita. Cristo domina i suoi pensieri e riempie la sua vita.
Tutto ormai cambia, dovrebbe cambiare, nella vita del cristiano.

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