“Ci sarà un riparo per far ombra di giorno e proteggere dal caldo, e per servir di rifugio e d’asilo durante la tempesta e la pioggia” (Isaia 4:6)

Le tempeste e il caldo arriveranno sempre e comunque, ce lo mostra anche la natura stessa. Si, avremo modo di ripararci e di rifugiarci, perché Dio stesso sarà il nostro rifugio: “Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo alberga all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al Signore: Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!” (Salmo 91:1-2), ma le varie tempeste che spasseranno via, le giornate di caldo che bruceranno tutto ciò che è effimero, futile, devono arrivare. Dio stesso lo dice e continuerà a dirlo che ci saranno sempre. Perché? Perché ci allontaneranno dai tentativi di rigettare il giogo di Cristo e di conformarci al mondo. Dio vuole che manteniamo i nostri occhi su Gesù, in cerca delle cose celesti, perchè saranno le uniche che resisteranno quando il vento della tempesta comincerà a soffiare e il caldo a bruciare. Le tempeste, il caldo, le prove, i nemici, ci aiutano a spendere del tempo alla presenza del Padre, a dipendere da Lui solo, servono per liberarci dalle ansietà e dalle inutili preoccupazioni, a usare l’armatura di Dio, servono per combattere la rilassatezza che ci porta all’ozio e alla pigrizia, e questi poi ci portano a lasciarci “corteggiare” dai vari peccati, dai vizi e dalle dipendenze. Servono a manifestare l’amore verso i propri nemici, perché amare solo chi ci fa del bene è comodo per tutti.
Ma cosa sta succedendo in questa epoca? Una gran moltitudine di cristiani esprime queste blasfeme parole:
“Non sopporto il vostro vangelo deprimente e il vostro continuo martellamento in merito al peccato. Non raccontateci più cose negative.
Perché non ci date una parola buona? Perché siete rude, così scomodo, così negativo?
Diteci piuttosto come prospereremo, e come in futuro otterremo grandi cose. Diteci che Dio vuole eliminare le prove e risolvere ogni problema. Quanto ci vuole ancora, prima che ritornino i tempi del benessere? Fra quanto tempo sorgerà il nuovo giorno, di modo che possiamo tornare ai nostri festini ed alle nostre bevute?
Se non lo farete, allora andate via da noi”.
Si ignorano gli avvertimenti di Dio che manderà la tempesta e il caldo per il nostro bene. Si preferisce andare avanti per la propria via, mangiando, bevendo, facendo feste, sciorinando un banchetto di prosperità, successo e divertimento. Si preferisce sedersi su divani d’avorio con coloro che profetizzano dolci parole.
Ci sono moltitudini di amanti della prosperità guidati dai loro predicatori di successo e mostrano una sola grande preoccupazione: continuare a vivere nella beatitudine e nella prosperità senza fine. Quando intorno a loro cominciano a cadere le tenebre della recessione e si presentano varie prove, difficoltà e sofferenze gridano: “Quanto durerà? Fra quanto tempo torneremo nella luce solare dei tempi piacevoli?”
La moltitudine dei cristiani, anche di coloro che si credono di essere e si fanno chiamare servi di Dio, è egocentricha. Smaniose. Piena di desideri e di sensualità! “Sono cani ingordi, che non sanno cosa sia l’essere sazi; sono pastori che non capiscono nulla; sono tutti vòlti alla propria via, ognuno mira al proprio interesse, dal primo all’ultimo. Venite, dicono, io andrò a cercare del vino e c’inebrieremo di bevande forti! Il giorno di domani sarà come questo, anzi sarà più grandioso ancora!” (Isaia 56:11-12)
Badano solo a sé stessi, ai propri sogni e progetti, sono caduti nella concupiscenza e nell’amore del piacere, ed hanno scelto la comodità.
Migliaia di cristiani stanno rigettando il giogo di Cristo, abbandonando tutti i limiti e le restrizioni. Questa attitudine è prevalente in molti libri e riviste cristiani. È come se i servi di Dio stessero dicendo: “Rilassati, Dio non è severo. È il nostro Papà, siamo i Suoi ragazzi, e dovremmo tutti spassarcela. Non lasciare che nessuno interrompa il tuo divertimento” Come potrebbe essere questo il frutto dello Spirito Santo?
“…per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole” (2Timoteo 4: 3-4)
“Allora io dissi: ‘Ah, Signore, Dio!
ecco, i profeti dicono loro: ‘Voi non vedrete la spada, né avrete mai la fame; ma io vi darò una pace sicura in questo luogo’ Il SIGNORE mi disse: ‘Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome;
io non li ho mandati, non ho dato loro nessun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del proprio cuore” (Geremia 14:13-14)
Ezechiele 20:39: “A voi dunque, casa d’Israele, così parla Dio, il Signore: Andate, servite ognuno i vostri idoli …”.
Dio sta abbandonando i cristiani ai suoi idoli. Egli dice: “Và al tuo idolo televisivo. Continua pure a dipendere dai tuoi desideri, dall’odio, dall’ipocrisia, dalla maldicenza, da Facebook, dal cellulare, dai selfie mostrando la tua bellezza e i tuoi beni, dal promuovere te stesso, dal gioco. Abbandonati pure al tuo peccato nascosto. Se preferisci i tuoi idoli, la ricchezza, la prosperità, il benessere, il successo, piuttosto che camminare completamente separato, in santità, allora, và, và pure all’oggetto dei tuoi desideri”
Poi pensate che ci sono concerti rock nelle varie comunità; le danze disordinate; gli spettacoli chiassosi; l’accettazione della musica rock, punk, disco e rap. Si assiste ad una vera e propria crescita tumorale del mondo nella Chiesa; si assiste alla mancanza di dolore per il peccato che c’è fra i credenti. Le buffonerie, la superficialità, le battute oscene, il bere e l’impurità sessuale. Tutto questo è colpa di sentinelle ingorde e decadute, che stanno strappando il velo alla sposa. Ancora una volta, sentinelle cieche stanno strappando il velo: “…mi hanno strappato il velo” (Cantico 5:7).
Le sentinelle cieche fecero questo ai figli di Israele, ed ora stanno cercando di farlo al popolo di Dio oggi: “Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: Pace, pace, mentre pace non c’è. Saranno confusi perché commettono delle abominazioni; non si vergognano affatto, non sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che cadono; quando io li visiterò saranno abbattuti, dice il Signore” (Geremia 6:14-15).
Ci sono predicazioni leggere e troppo superficiali fatte anche per acquistare la simpatia del popolo, per compassione umana.
E c’è una carestia di ascolto della vera Parola di Dio. La gente chiude le proprie orecchie, indurendo i propri cuori e dicendo: “Non voglio più ascoltare”.
Evitatiamo dunque quelli che usano parole consolatorie senza riferirsi mai al peccato.

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