Rialzarsi vuol dire ricominciare avendo impararato qualcosa di nuovo e ricominciare con nuove forze.

E ogni caduta che ci sarà non sarà la fine, ma solo un nuovo inizio. Rialzarsi senza più la paura di cadere per sempre. Il bambino prima di imparare a camminare cade, sì, tante volte ma non per sempre. Si rialza sempre più deciso a non cadere più, e non si dispera. Non si strappa i capelli piagnucolando: “Sono un fallimento, non ce la farò mai”. Invece insiste. Persiste. Non desiste. E comincia volta per volta a camminare sempre meglio e le cadute diventano sempre più rare. Il piccolo insegna ai grandi con quale spirito affrontare le avversità. Noi ci scoraggiamo, lui no. Noi ci arrendiamo, lui no. Lui impara dai suoi errori. E così dovremmo fare noi. Il bello della vita consiste proprio nell’imparare. Costantemente. Incessantemente. Ogni giorno.
E un genitore lascia cadere il proprio figlio affinché da solo impari a rialzarsi e arrivi tra le sue braccia.
Quante volte sei caduto quando hai imparato ad andare in bicicletta? Forse hai pianto quando ti sei sbucciato il ginocchio, e quante cicatrici. Ma ti sei sempre rialzato e hai ripreso a pedalare. Quante volte sei entrato in crisi quando hai imparato a guidare la macchina? Forse, in alcuni momenti, ti è sembrato impossibile riuscire a imparare tutto: a innestare le marce, a passare dalla frizione al freno, a tenere la strada sotto controllo… Eppure ce l’hai fatta, perché hai imparato dagli errori.
Per troppo tempo molti rimangono lì per terra nutrendosi di polvere, per troppo tempo lasciando che alla polvere se ne accumula dell’altra e dell’altra ancora. Non fanno altro che compatirsi, dicendo che non si può proseguire e che la vita è troppo difficile.
L’unico vero fallimento sta, in realtà, nel permettere alla sconfitta di avere la meglio su di noi. Il fallimento non è cadere, ma restare dove si è.

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