Come vanno le tue cose?

Or, fratelli, io voglio che sappiate che le cose mie son riuscite piuttosto al progresso del Vangelo (Filippesi 1:12, Versione Riveduta)

Paolo è prigioniero, eppure sostiene che le “sue cose” sono “riuscite” al progresso del Vangelo e che altri cristiani hanno trovato, grazie alle sue catene, coraggio di testimoniare. Egli riconosce nelle sue difficoltà la possibilità che il Vangelo progredisca. E questo, nella sua vita, non avvenne una volta soltanto…

Se in Galazia, qualcuno gli avesse chiesto come andavano le sue cose, Paolo avrebbe risposto: Non tanto bene, sono malato. Egli, infatti, scrisse ai Galati: “Fu a motivo di una malattia che vi evangelizzai la prima volta” (4:13, 14).

L’apostolo, in realtà, aveva evangelizzato quella regione che forse doveva soltanto attraversare rapidamente mentre era diretto altrove, proprio perché costretto da un’infermità. Nella sua malattia continuava a credere che Dio può guarire, ma si arrese al piano di Dio che cercava piuttosto il progresso del Vangelo!

Se in Macedonia (cfr. Atti 16), qualcuno avesse chiesto a Paolo e Sila come andavano le loro cose avrebbero risposto: “Non tanto bene. Abbiamo evangelizzato, liberato un’indemoniata eppure siamo in prigione, nei ceppi, coperti di ferite”. Tuttavia la loro sofferenza riuscì al progresso del Vangelo con la salvezza di un aspirante suicida e di tutta la sua famiglia.

Se a Malta (cfr. Atti 28),qualcuno avesse domandato a Paolo come andavano le cose, dopo anni di prigione, un rovinoso naufragio e un morso di vipera…come avrebbe potuto rispondere l’apostolo? Se avesse risposto: “Le cose non vanno tante bene”, si potrebbe biasimarlo?

Eppure le sue cose contribuirono al progresso del Vangelo, anche su quell’isola la potenza di Dio si manifestò nel liberare, salvare e guarire persone.

Questa visione dell’utile del Vangelo è spesso totalmente assente nel moderno cristianesimo paganeggiante che “pretende” da Dio soltanto soluzione dei problemi, vita comoda, rimozione di ogni ostacolo…

E noi, carissimi… come vanno le nostre cose?

Stiamo affrontando un’infermità? Il nemico ci sta ostacolando, la schiena è stanca di percosse, ci sentiamo imprigionati? Le circostanze sembrano accanirsi contro di noi in una spirale travolgente?

La Parola di Dio ci autorizza e incoraggia a credere che il Signore possa – in un istante – mettere fine alle nostre difficoltà, far cessare le tempeste, ma… stamattina, consideriamo un altro punto di vista.

Cominciamo a coltivare un fiducioso e sereno arrendimento cercando di capire se, nel piano di Dio, le nostre cose non siano state congegnate dalla provvidenziale guida divina affinché possano riuscire piuttosto al progresso del Vangelo: per l’edificazione della Chiesa e l’evangelizzazione del mondo, alla gloria di Cristo!

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