Se piangi, se fai piangere

“Il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: «Non piangere!»” (Leggere Luca 7:11-17)

Il ritorno in vita del giovane di Nain è una stupenda dimostrazione del potere di Cristo sulla morte. Non solo, però. C’è anche una toccante manifestazione della Sua capacità di consolare, di asciugare le lacrime. Nella morte del ragazzo e nel dolore della madre possiamo, inoltre, vedere una figura di come Cristo sana i guasti del peccato nelle relazioni personali: Egli, infatti, alla fine della storia “restituì” il ragazzo a sua madre.

Quanti funerali relazionali si stanno celebrando stamattina? Quante amicizie infrante per un’incomprensione, matrimoni languenti per un’infedeltà o per superficialità, rapporti fraterni guastati a causa di mancanza d’amore? L’elenco potrebbe continuare all’infinito senza escludere alcuno dei vincoli umani: familiari, religiosi, sociali. Nel mondo c’è tanta gente che piange… e tantissima che fa piangere.

Carissimi, sia se siamo fra quelli che piangono, sia se apparteniamo alla folta schiera di quelli che fanno piangere, Gesù è venuto per mettere fine alle lacrime, distruggere il peccato che le ha causate e rimettere a posto le cose. Quel giorno Egli percorse le strade della Palestina, toccò la bara di quel ragazzo e parlò a una vedova inconsolabile e al suo ragazzo morto. Con l’autorità della Sua Parola creatrice, trasformò il lutto in gioia. Di che cosa ha bisogno la tua relazione rovinata? Chi può insegnarci a tenere insieme un matrimonio, a crescere i figli, a essere amici migliori? La società cerca di provvedere aiuti, consulenti ed esperti in ogni tipo di difficoltà… ma essi stessi sono individui come noi, con gli stessi problemi e talvolta perfino più gravi. C’è Uno solo che ci può capire nelle nostre debolezze, ma che non ha subito – mai, nemmeno per un istante – le nostre sconfitte. È Colui che… è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato: Gesù Cristo.

Stamattina, se piangi o sei fai piangere, non sentirai “fisicamente” il rumore dei passi di Gesù avvicinarsi a te, né la Sua mano toccare la causa del tuo dolore, né la Sua voce parlare al tuo orecchio… ma se lasci entrare la Sua Parola nel tuo cuore e se la ricevi con fede, potrai vedere la Sua gloria. Egli si rivolge prima di tutto a te che stai piangendo e contro ogni logica, ti ordina amorevolmente di smettere di piangere. Poi dovrai attendere che sia Lui a parlare anche a chi è causa delle tue lacrime. Lascia che sia Lui a operare questo miracolo, aspetta che chi ti fa piangere si apra alla Parola di Cristo e che sia Lui a “rimettervi insieme”.

La tragedia più grande delle relazioni spezzate è che esse ci portano a concentrarci su noi stessi (tristezza, scoraggiamento, depressione) o su chi è causa dei nostri dolori (risentimento, amarezza, delusione). La benedizione più grande della visita di Gesù sta nell’essere Lui al centro della scena e nel diventarne Protagonista assoluto, Padrone incontrastato. Nonostante ciò possa sembrarci poco romantico, dobbiamo sapere che prima che di figli, amici, coniugi, fratelli, sorelle… abbiamo bisogno di Gesù Cristo! Di più, e prima, che delle relazioni umane, dell’amore romantico, delle amicizie terrene devi assicurarti di aver ristabilito e consolidato la tua relazione personale con Dio. Questa riconciliazione è il frutto della fede nel sacrificio di Cristo che distrugge la colpa e l’iniquità del peccato che ci separa da Lui. “E tutto questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo” (2Corinzi 5:18).

Il resto? Bisogna che impari a fidarti di Lui. Smetti di piangere e lasciaLo lavorare!

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