SE AVESSI SAPUTO…

SE AVESSI SAPUTO… è un’espressione corrente pronunciata sempre con una punta di rammarico. La nostra ignoranza in relazione all’avvenire, talvolta ci fa agire in un modo in cui poi ci pentiamo. Infatti non possiamo cambiare un solo attimo del nostro passato. I momenti decisivi della nostra vita come pure i momenti di cui non abbiamo conservato un ricordo, ci sfuggono completamente e non possiamo né ratificarli, né riviverli da capo.

Per di più il futuro non ci appartiene. «L’avvenire è mio!» disse Napoleone in occasione della nascita del figlio. Che errore! Essendo morto in un’isola sperduta dell’oceano… chissà a cosa si riferiva. Sicuramente non alludeva a questo suo futuro! Un poeta sensato un giorno affermò: «L’avvenire appartiene all’Onnipotente» ed a Lui solo. Oggi molti cercano di scrutare il futuro; si fanno pronostici e predizioni. «Purchè…», «speriamo…», «molto probabilmente…» sono tutte espressioni che s’intercalano correntemente nelle conversazioni odierne; gli astrologi e gli indovini sono consultati sempre di più, ma è solo un inganno. Soltanto il momento presente è quello che ci appartiene veramente e Dio ce lo concede avvisandoci però che un giorno dovremo darGli conto del modo in cui lo abbiamo speso. «Ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio» (Rif. Epistola ai Romani Cap.14 verso 12). Un giorno Dio disse al Faraone Neco: «Ha lasciato passare il tempo fissato» (Rif. Libro del profeta Geremia Cap.46 verso 17).

Visto che il nostro tempo non può rallentare, né tornare indietro, oggi, cioè in questo momento presente che ancora ci è concesso, Dio ci dà un’altra possibilità e lo fa attraverso queste Sue parole: «Cercate il Signore, mentre Lo si può trovare; invocateLo, mentr’è vicino» (Rif. Libro del profeta Isaia Cap.55 verso 6). «Scegliete oggi chi volete servire…» (Rif. Libro di Giosuè Cap.24 verso 15). Caro amico, da questa scelta dipenderà il tuo destino eterno e non dimenticare che: «…i giorni dell’uomo sono come l’erba, egli fiorisce come il fiore dei campi; se lo raggiunge un colpo di vento, egli non esiste più e non si riconosce più il luogo dov’egli era» (Rif. Salmo 103 versi 15 e 16).

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