Acab risalí per mangiare e bere; ma Elia salí in vetta al Carmelo

Acab risalí per mangiare e bere; ma Elia salí in vetta al Carmelo; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, (1 Re 18:42)

In questa scena compaiono due personalità importanti per il popolo d’Israele : un profeta ed un re. Entrambi sono delle guide spirituali, abilitati all’incarico con l’unzione dell’olio. Entrambi appartengono a Dio eppure così diversi. Uno “mangia e beve”, l’altro tiene “la faccia tra le ginocchia”. Il profeta Elia aveva già visto il fuoco segnalare la gloria del Signore (1 Re 18:38) ed il popolo riconoscere il vero Dio ( 1 Re 18:39), eppure non è appagato. Egli perciò torna a pregare perché vuole che il Signore continui a benedire. La benedizione del Signore non è casuale ed occasionale ma è cercata e costante! Lasciamoci incoraggiare dall’esempio di Elia il quale, consapevole di poter essere un mezzo di benedizione per il popolo di Dio, teneva “la faccia delle ginocchia”. Egli si aspettava che Dio esaudisse la sua preghiera. Consideriamo che il fuoco scese dal cielo appena finita la breve preghiera, mentre la pioggia, venne dopo che Elia ebbe pregato per sette volte. Nel primo caso l’esaudimento fu immediato, nel secondo rimandato, ma Elia continuò a tenere “la faccia tra il ginocchia”. Talvolta basta una preghiera che Dio vuole esaudire in un tempo diverso per mandarci in crisi. Dopo una o due volte che preghiamo per una determinata richiesta ci stanchiamo e ci arrabbiamo con Dio. Diciamo: “Non è per me” ” Ho pregato ma i miei problemi ancora non sono stati risolti” , “non ho ottenuto nulla”, “non funziona”….e così finiamo per mollare tutto. Non è questo l’atteggiamento che dobbiamo mantenere.. Abbiamo bisogno invece di perseverare nella preghiera andando come Elia con la faccia a terra più e più volte. E’ lottando insieme a Dio in preghiera che si vincono le battaglie. Le attese, i ritardi poi hanno il loro scopo: conformarci a Cristo. Non possiamo spendere molto tempo nella Sua presenza senza conoscerlo. Più a lungo viene rimandata la risposta, più importante Egli diventa e meno importanti saranno per noi le risposte. In un modo o nell’altro, vinceremo sempre!
Il Signore ha i Suoi tempi, sempre opportuni, ma il credente deve imparare a tenere “la faccia tra le ginocchia”.

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