DALLA REALTÀ AL VIRTUALE

La propaganda tecnologica propone sempre più estreme alternative virtuali alla realtà naturale spingendosi anche a promettere l’immortalità digitale. Nuove schiavitù e dipendenze incatenano il cuore e prosciugano i beni degli uomini, mascherate da “pseudofilosofie”, “pseudoscienze” e “pseudoreligioni”. La noia apre nei cuori scenari di solitudine che soffoca progressivamente la voglia di vivere.
L’arroganza, l’aggressività e la disonestà sono proposte dai “media” come strumenti e valori di libertà e autoaffermazione e propagandate dai claim di sempre più frequenti campagne pubblicitarie. Il male fa audience e l’audience produce denaro. La produzione cinematografica privilegia ormai gli eroi negativi favorendo soprattutto negli adolescenti una indiretta, subdola ed inconscia legittimazione della violenza, della crudeltà, del sadismo. Questa perversa dinamica è ormai legge non scritta nella politica commerciale del grande e del piccolo schermo. Molti spettacoli e molti nuovi videogiochi, sfruttando a piene mani l’audience prodotta dalla volgarità e dalla depravazione, si trasformano in palestre domestiche e quotidiane di odio, crudeltà e violenza.
Nella confusione che si genera tra realtà e finzione, le relazioni interpersonali reali vengono progressivamente interpretate alla luce di quelle virtuali e la vita viene concepita così come gioco di ruolo.
Questa devastante azione porta molti giovani a ritirarsi, a chiudersi in sé stessi, ad estraniarsi dalla realtà quotidiana percepita come ostile e frustrante rifugiandosi nel mondo della virtualità.
Nell’era della grande rivoluzione digitale e della pervasività delle diverse tecnologia, l’uomo ha modificato non solo la percezione della realtà in cui vive ma anche l’essenza stessa di ciò che lo caratterizza: la proprio identità. Identità che viene riscritta davanti ad uno schermo di un computer, riposizionata nella fitta rete di relazioni virtuali e soggetta costantemente al grande divenire delle dinamiche del web.
Internet è diventato il luogo per eccellenza della nostra immaginazione. Queste identità, nate dall’interazione uomo-macchina danno vita ad un nuovo soggetto la cui essenza ora si manifesta frammentata e molto più complessa. Questo soggetto virtuale appare disseminato nella rete, capace anche di non distinguere più la realtà dalla virtualità, mosso dal forte desiderio di poter diventar altro da sé.
Questo diventare qualcos’altro diventa possibile proprio nelle fitta rete del web: il soggetto ha la possibilità di poter sperimentare un se stesso diverso, di poter relazionarsi in modo diverso e quindi allontanarsi più che mai dalla realtà alla quale è legati. Il computer e il web consentono una libertà smisurata, con le loro infinite possibilità di mutamento, manipolazione, ricomposizione e adattamento; consentono all’utente di essere allo stesso tempo unico ma anche molteplice.

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