DURANTE IL CAMMINO

Niente c’è di eccitante nell’azione del camminare; quando si cammina, tutte le qualità dell’equilibrio sono messe alla prova. “Camminare e non stancarsi” è il grado più alto che può essere raggiunto dall’energia. La parola “camminare” esprime il carattere della persona.
Quando siamo fisicamente o emotivamente malati, desideriamo sempre qualcosa che ci ecciti. In questo modo saremo condotti ad affetti disordinati ed alla distruzione della moralità; e nel campo spirituale, se insistiamo nel cercare ciò che ci eccita e nel voler avere ali per innalzarci, questo ci porterà alla distruzione della spiritualità.
Non è piacevole camminare con Dio quando vogliamo fare la nostra volontà, allora diventa un cammino pesante, sgradevole e siamo insoddisfatti, senza pace.
La realtà della presenza di Dio da null’altro dipende che dalla nostra decisione di avere sempre Lui davanti agli occhi; i nostri problemi sorgono quando ci rifiutiamo di fare assegnamento sulla realtà della Sua presenza.
Sorvègliati per scoprire qual è il momento in cui cominci a discutere ed a contrapporre quello che tu chiami il tuo dovere a ciò che si Gesù ordina di fare. Stiamo forse cercando di fare noi la parte degli elargitori di provvidenza spirituale per la vita degli altri? Siamo così invadenti e rumorosi nell’istruire gli altri che Egli non può in alcun modo avvicinarsi a loro? Bocca chiusa e spirito vigile, questo è il comportamento che ha e deve avere il cristiano. Dio ci vuole istruire intorno al Suo Figlio, vuole trasformare i nostri momenti di preghiera in monti della trasfigurazione, ma noi non Glielo permettiamo. Poiché Dio ha operato in un certo modo, crediamo di poter ricavare una regola fissa sul Suo metodo di operare, ma Dio non agirà mai più in quello stesso modo.

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