NON CONTRASTARE LA SOVRANITÀ E L’OPERA DI DIO

Nei giorni felici sii contento, nei giorni di sofferenza rifletti: gli uni e gli altri vengono da Dio.
Mettere in questione Dio e tentare di capirlo non è un altro che uno sforzo inutile.
Temere Dio significa accettare lucidamente la situazione.
timore di Dio, è assumere un atteggiamento di fondamentale lealtà, lucidità e accettazione dell’esistenza concreta così come Dio l’ha fatta. È inutile per l’uomo sottrarsi al suo limite; come è inutile mettere sotto accusa Dio come ha fatto Giobbe.
Dio rimane il Signore, il Sovrano, libero dalle strettoie dei ragionamenti e sentimenti umani
Pensate che la morte di un uomo, qualunque essa sia, la morte di un bambino, anche nel grembo di una madre, non sia deciso dalla Sovranità indiscutibile di Dio? Non è Dio che decide chi far morire e chi lasciare in vita?
Il peccato contro il timore di Dio è
lo sforzo titanico per voler superare il proprio limite,
la fuga nell’illusione.
Accettare il mistero di Dio e accettare la propria condizione di uomini: questo è il timore di Dio.
E questo implica due cose:
La concentrazione nel presente per assaporare tutto il possibile che il dono di Dio ci offre.
Un sano equilibrio. Né troppa ansia per la sapienza né abbandono alla stoltezza.
Considera l’opera di Dio; chi potrà raddrizzare ciò che egli ha reso curvo?” (Ecclesiaste 7:13), questo fa considerare il sovrano controllo di Dio su tutte le faccende della vita. Chi è in grado di impedire che la Sua volontà si compia? I Suoi decreti sono immutabili e non soggetti a manipolazione umana.
Nella natura vi sono molte forme. Possiamo noi cambiare forme alle cose? Possiamo rendere curvo ciò che Dio ha creato dritto?
Possiamo noi raddrizzare ciò che Lui ha fatto curvo? Le cose vanno accolte per quello che sono. Ci si seve servire rispettando la loro natura.

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