Principi che non tramontano.

Nel Regno di Dio tutti fanno capo a Dio. Nessuno nel Regno di Dio è “indipendente”. Tutti sono sottomessi a Dio e alle Autorità stabilite da Dio. Nel giorno in cui nei cieli, questo “principio” venne meno ad opera di Lucifero, nacque il Regno delle tenebre, fondato sulla “ribellione” e sulla illegalità.
Nel regno delle tenebre tutti i demoni e gli spiriti immondi “ribelli” a Dio, sono sottomessi a Satana ex Lucifero. In tutti e due i Regni la “sottomissione”
divenne dipendente dalla decisione di ubbidire volontariamente a Dio oppure ubbidire a Lucifero diventato poi Satana. Non esiste un terzo Regno.

Nato nei cieli questo “peccato” di ribellione a Dio venne cacciato dal Regno di Dio assieme al Regno delle tenebre. Tale peccato fu portato nel mondo e nel cuore di Adamo con inganno, nel giardino dell’Eden ad opera del serpente.
Da allora “questo peccato” è stato trasmesso a tutti gli uomini nati da Adamo ed Eva.
Come avvenne per gli Angeli anche il genere umano si divide in due categorie. Quelli sottomessi alla legalità del Regno di Dio in Cristo ricevendo “salvezza” e le risposte ai perché che affliggono l”uomo, e quelli sottomettessi al Regno delle tenebre, ossia all’oscuro del peccato che hanno ereditato e che genera ogni altra forma di peccato. Chiunque è nato da Adamo ed Eva a causa del “peccato” che ha ereditato, come abbiamo già detto, vive nelle tenebre, ossia vive all”oscuro della luce della verità che è in Cristo. La verità in Cristo consiste nel fatto che Gesù ha “pagato” con la Sua morte volontaria, la ribellione di Adamo e di tutta la discendenza di Adamo, per creare in Se stesso un “nuovo uomo”, non più erede della conseguenza del peccato, ma erede delle “promesse” di Dio in Cristo.
Per entrare nel Regno di Dio bisogna “uscire” dal Regno delle tenebre. E questo può avvenire solo attraverso il pentimento, il ravvedimento e la fede nel sacrificio di Cristo per la remissione dei peccati.
Una volta entrati per fede, nel Regno di Dio l’uomo entra nella legalità di un rapporto con Dio attraverso Cristo il Redentore. Mantiene tale rapporto, sviluppando la personale comunione con Dio attraverso Cristo e il carattere cristiano sottomettendosi volontariamente agli insegnamenti cristiani.
In questo modo il cristiano diventa un discepolo che segue Cristo ed annuncia il Vangelo del Regno.
Nel Regno di Dio, come detto prima, non esiste “anarchia” e non esiste “indipendenza”. Tutti sono inseriti in una scala di ubbidienza e sottomissione che costituisce uno dei massimi “principi” del Regno di Dio.
Le esperienze negative in materia di ubbidienza e sottomissione di un discepolo di Cristo, nei confronti di chi è Autorità, non annullano le indicazioni di Dio. Per cui ogni discepolo ha la necessità “dottrinale” di avere su di se una legittima Autorità stabilita da Dio. Si entra in un’area di “illegalità e ribellione” sostenere il contrario, in quanto finora non c’è stata nessuna “deroga” da parte di Dio in questa materia. Ogni discepolo di Cristo, anche se ha avuto esperienze negative, sa molto bene che deve sottonettersi a Dio e alle legittime autorità stabilite da Dio. Altrimenti rischia di mettersi contro Dio e la Sua Parola e di diffondere un altro Vangelo: il suo. Questo è molto pericoloso, in quanto si stravolge l”ordine di Dio, e a causa della cattiva esperienza in materia, si rischia di prestare la propria “voce” inconsciamente a strumentalizzazioni dello spirito luciferino che invoglia l’uomo da sempre a svincolarsi dalla sottomissione alle disposizioni di Dio.
Past. Pietro Varrazzo

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