Quando Marta e Maria hanno creduto alle parole di Gesù, Lazzaro era ancora morto.
La fede che siamo chiamati a sviluppare non deve “sentire” o “vedere” qualcosa, ma deve semplicemente prendere Cristo sul serio. Ciò che credettero diede loro la spinta dell”ubbidienza per togliere la pietra dal sepolcro. Il loro cammino e le loro azioni erano il riflesso di ciò che avevano creduto. Quando crediamo il nostro cammino e il nostro modo di parlare cambia, in quanto diventa il percorso di ciò che abbiamo creduto e “confessato”.
Quando Cristo chiama Lazzaro e lo risuscita, la fede di Marta e Maria è pienamente “dimostrata”. La fede inizia nel cuore, ci induce a camminare in una nuova direzione con la certezza delle parole di Cristo, fino a dimostrare che ciò che abbiamo “sperato” in Cristo, Dio è potente da esaudire.
Tanti problemi sorgono quando dopo aver fatto una confessione di fede, non camminiamo nella direzione della fede.
Per cui varrebbe la pena comprendere che la fede interiore in ciò che abbiamo creduto richiama sempre un diverso modo di parlare e un diverso modo di camminare esteriormente, visibile, chiaro e senza equivici. Tale cammino pur incontranto le difficoltà, pur vedendo situazioni difficili, non viene meno ma continua il suo percorso fino alla meta.
Past. Pietro Varrazzo
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