Laos: la storia di Seng Li

 

Questa è la storia di Seng Li, una dei partecipanti al programma di Porte Aperte “Gioventù in Fiamme” in Laos.

Seng Li (pseudonimo) ha partecipato al nostro corso di formazione per giovani responsabili organizzato per i credenti delle zone tribali nel sud-est asiatico, in particolare del Laos, un paese che occupa la 29° posizione della nostra WWList. E’ la terza volta che Seng vi partecipa. Ha circa 20 anni ed è seduta con altri 11 giovani, ad imparare dalla Scrittura come seguire l’esempio del Maestro. Durante una delle nostre discussioni in classe, Seng Li ha condiviso la sua testimonianza di come ha conosciuto il Signore e di quali conseguenze lei e la sua famiglia hanno dovuto affrontare per questo motivo. Dal momento che il Laos è ancora un paese comunista, in cui il buddismo è profondamente radicato nel pensiero e nella società (mescolato a volte con culti animisti largamente praticati), è molto difficile per i cristiani come lei vivere la propria fede. Seng Li è stata la prima credente nella sua famiglia. Aveva 15 anni quando a scuola, da un compagno, ebbe modo di ascoltare il Vangelo e di iniziare a credere in Gesù. Nell’entusiasmo del nuovo amore esploso nella sua vita, condivise la sua nuova fede con la madre e i due fratelli, i quali in breve tempo divennero cristiani.

Tuttavia il padre non era molto felice di tutto questo, soprattutto quando cercarono di condividere con lui la loro fede: nel loro clan tribale, infatti, lui era un leader nei rituali animisti. Se fosse diventato cristiano, avrebbe perso l’onore e la reputazione. Sin da subito, dunque, minacciò di picchiare Seng, la moglie e gli altri 2 figli, ritenendoli un affronto alla reputazione del buon nome della sua famiglia. Tuttavia, la moglie e i figli pregarono con perseveranza e fede affinché il cuore del capofamiglia si aprisse a Gesù, cosa che alla fine accadde nel 2013. Oggi tutta la famiglia di Seng Li è cristiana! Tuttavia, l’opposizione non tardò a ricominciare.

Quando i nonni hanno scoperto che la famiglia intera si era convertita al cristianesimo, li hanno fatti arrestare dalle autorità. Grazie al cielo sono stati rilasciati con un accordo “di non pubblicizzare” la loro fede. E’ avvenuto più di un anno fa, e ritroviamo Seng Li nella classe del nostro seminario per giovani responsabili. Questa volta il tema è la gestione dei conflitti come monitori e responsabili di gruppi giovani. Inevitabilmente il discorso vira sui conflitti causati dal trasmettere ad altri la fede in Gesù, ed è in questo momento che Seng Li condivide la sua testimonianza, parlando delle minacce e dell’arresto causati dal suo amore per Cristo. Quando le abbiamo chiesto come si sentiva di fronte alla persecuzione ha risposto: “Mi ha reso solo più forte. E’ un onore soffrire per Cristo“. Seng Li e la famiglia chiedono a Dio saggezza nel condividere la loro fede e continuano a farlo consapevoli che la persecuzione è alle porte.

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