GESU’ E’ LA RESURREZIONE

Giovanni 11: 25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà. Molte volte ascoltiamo, qualche volta le diciamo anche noi, delle storielle sulla morte o su un funerale… Molti ridiamo su questi argomenti, forse perché non comprendiamo appieno il significato della morte. In fondo è più facile ridere della morte che fermarsi a riflettere su ciò che veramente significa… Purtroppo la morte non è né un gioco, né una storiella, ma una realtà inesorabile. La Bibbia la definisce un “nemico”: 1 Corinzi 15:26 “L’ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte.” In origine l’uomo era stato creato immortale, ma la morte è entrata nel mondo come conseguenza del peccato e ha coinvolto tutta l’umanità. Nonostante sia un nemico, essa non deve essere temuta né deve far scoraggiare il credente. Se conosci Gesù e vivi per Lui, allora la morte ha perso su di te il suo potere, poiché Gesù ha dimostrato la Sua autorità su di essa.

MALATTIA E MORTE

Lazzaro era gravemente malato: Giovanni 11:1-3 “Or v’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 2 Maria era quella che unse il Signore d’olio odorifero e gli asciugò i piedi co’ suoi capelli; e Lazzaro, suo fratello, era malato. 3 Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: Signore, ecco, colui che tu ami è malato”. Insieme alle sue sorelle, Marta e Maria, erano amici intimi di Gesù. Spesso Egli era andato a casa loro per riposarsi e fargli visita; Gesù conosceva le loro gioie e le loro tristezze, sapeva che se pure Lazzaro era malato, questa sarebbe stata un occasione per dare gloria a Dio. Giovanni 11:4 “Gesù, udito ciò, disse: Questa malattia non è a morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo d’essa il Figliuol di Dio sia glorificato”. Gesù saputo della malattia di Lazzaro non si recò subito da lui, anzi restò due giorni in Perea: Giovanni11:5-6 “Or Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6 Come dunque ebbe udito ch’egli era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dov’era”. La Bibbia non ci spiega il motivo di questo ritardo, è però certo da ciò che avvenne, che il Signore fece ogni cosa nel migliore dei modi. Forse Gesù tardò volutamente il Suo arrivo, per fornire prova del Suo potere sulla morte e glorificare così il Padre celeste. Dio non ha bisogno di chiedere il nostro parere o il nostro suggerimento. La responsabilità dei credenti verso Dio non consiste nel capire e conoscere i modi in cui Egli opera, il nostro dovere è soltanto quello di aver fiducia in Lui. Due giorni dopo aver saputo della malattia di Lazzaro, Gesù decise di andare a Betania: Giovanni 11: 7-10 “poi dopo, disse a’ discepoli: Torniamo in Giudea! 8 I discepoli gli dissero: Maestro, i Giudei cercavano or ora di lapidarti, e tu vuoi tornar là? 9 Gesù rispose: Non vi son dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10 ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui. I discepoli temevano a seguirlo, perché proprio in quella regione (la Giudea) era stata molto forte l’opposizione a Gesù. Il Signore era nell’ultimo anno del Suo ministero e i capi religiosi cercavano vieppiù il modo per ucciderLo. Durante il viaggio verso Betania, Gesù affermò che Lazzaro stava dormendo, poi disse, “ma io vado a svegliarlo”: Giovanni 11:11 “Così parlò; e poi disse loro: Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo”. I discepoli non capirono il reale significato di quelle parole, poiché Gesù si riferiva al sonno della morte: Giovanni 11:12-16 “Perciò i discepoli gli dissero: Signore, s’egli dorme, sarà salvo. 13 Or Gesù avea parlato della morte di lui; ma essi pensarono che avesse parlato del dormir del sonno. 14 Allora Gesù disse loro apertamente: Lazzaro è morto; 15 e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo a lui! 16 Allora Toma, detto Didimo, disse ai suoi condiscepoli: Andiamo anche noi, per morire con lui! Anche in altre occasioni il Signore aveva parlato della morte come di un sonno. Perché questo paragone? Perché tale visione dovrebbe incoraggiare il credente? Gesù sapeva che il Suo amico Lazzaro era morto, la sua malattia lo aveva ucciso. Ma sia la morte sia la malattia non vengono da Dio, esse sono la conseguenza del peccato, di una natura decaduta. Eppure Dio è capace di confortarci e rivelarci che in mezzo ai più grandi dolori, Egli è il padrone della nostra vita e farà ciò che è giusto per noi.

TRISTEZZA E PIANTO

“Oh, la sua morte è stata una tragedia! Era così giovane, aveva tanti anni davanti a sé! Perché succedono cose del genere? Dov’è Dio quando accadono queste cose?”. Chissà quante volte abbiamo sentito dire frasi del genere… Quando Gesù arrivò a Betania, Lazzaro era morto già da quattro giorni: Giovanni 11:17 “Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro”. Ed era stato seppellito in una grotta e stavano osservando il periodo di lutto: Giovanni 11:18-19 “Or Betania non distava da Gerusalemme che circa quindici stadî; 19 e molti Giudei eran venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. Marta venne a sapere che Gesù stava arrivando e Gli andò incontro, e le sue parole furono: Giovanni 11:20-21 “Come dunque Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. 21 Marta dunque disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. Lei aveva una grande fede in Gesù: Giovanni 11:22 “e anche adesso so che tutto quel che chiederai a Dio, Dio te lo darà”. Ed era sicura che se Egli fosse venuto in tempo, suo fratello non sarebbe morto. Molti si adirano contro il Signore quando attraversano delle difficoltà… Gesù pronunciò delle parole di speranza, ma Marta non seppe valutarle: Giovanni 11:23 “Gesù le disse: Tuo fratello risusciterà”. Lei pesò che Gesù si riferisse alla risurrezione degli ultimi giorni: Giovanni 11:24 “Marta gli disse: Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno”. La risurrezione e la vita eterna sono delle esperienze che valgono anche per te, per la nostra esistenza. Esse sono delle realtà ritrovate in Gesù. Giovanni 11:25-26“Gesù le disse: Io son la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morrà mai. Credi tu questo?

VITTORIA SULLA MORTE

Su una scritta sepolcrale di epoca romana è stata ritrovata la seguente scritta: “Una volta morti non c’è risurrezione. Sii di buon animo perché nessuno è immortale. Ora io non esisto più, cosa c’è oltre me?”. Nell’episodio di Lazzaro, Gesù dimostrò di avere potere ed autorità sulla morte. Se tu Gli offri la tua vita, Egli ti darà la vita eterna. Gesù ordinò: “Togliete la pietra”. Marta voleva discutere quell’ordine. Del resto tutti sanno che una persona morta da quattro giorni è ormai in decomposizione. Apparentemente Marta era nella ragione, in realtà mostrava la debolezza della sua fede. Ancora non comprendeva ciò che Gesù poteva e voleva fare. Giovanni 11:40 “Gesù le disse: Non t’ho io detto che se credi, tu vedrai la gloria di Dio?” Il Signore vuole che tu sia una persona di fede. Fede vuol dire spingersi oltre le proprie idee, oltre i propri limiti, per cercare prima di tutto Dio, per ubbidirGli e credere che Egli guiderà ogni cosa. In altre parole, aver fede vuol dire cooperare con il piano di Dio. Gesù disse ad altri di rimuovere la pietra dal sepolcro, avrebbe potuto farlo miracolosamente Egli stesso, ma preferì che anche altri fossero coinvolti nel Suo piano: Giovanni 11:41-42 “Tolsero dunque la pietra. E Gesù, alzati gli occhi in alto, disse: Padre, ti ringrazio che m’hai esaudito. 42 Io ben sapevo che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu m’hai mandato”. Gesù pregò. La Sua preghiera fu semplice e pacata. Egli pregò Dio ringraziandolo per averLo ascoltato, permettendo così che altre persone potessero credere in Lui. Poi Gesù disse ad alta voce: “Lazzaro vieni fuori” (Gv. 11:43). Pronunciò soltanto tre brevi parole, ma furono sufficienti a riportare in vita un uomo morto. Lazzaro uscì dalla tomba: Giovanni 11: 44 “E il morto uscì, avendo i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto d’uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare”. La folla ne fu stupita, molti credettero in Gesù (Gv. 11:45), ma inspiegabilmente altri indurirono il loro cuore ed andarono a riferire l’accaduto ai farisei (Gv. 11:46). Gesù non sbaglia mai. Non ha mai sbagliato e non sbaglierà. Puoi aver fiducia in Lui, nella Sua potenza. Soltanto Gesù ha parole di vita eterna: Giovanni 6:68 “Simon Pietro gli rispose: Signore, a chi ce ne andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna”. Se crediamo in Lui e doniamo la nostra vita a Lui, non dobbiamo aver della morte o delle malattie, poiché Gesù è più forte delle malattie e della morte. A volte ci sentiamo abbattuti, scoraggiati e pensiamo di sapere quel che Dio dovrebbe fare per noi: “Se Dio risponde alla mia preghiera, allora le cose andranno così…” Se costringiamo Dio nella scatola della nostra immaginazione, chiedendoGli di fare quello che noi vogliamo nel modo che vogliamo noi, allora soffochiamo ed annulliamo completamente la nostra fede. Bisogna che tu dia a Dio tutto lo spazio che Egli vuole, devi lasciare che Lui sia il tuo Signore, e non il “genio della lampada” al tuo servizio. Marta poteva immaginare Gesù come un guaritore, ma non riusciva a vederLo capace di risuscitare un uomo morto, non Lo vedeva come la “Risurrezione e la Vita” Giovanni 11:25 “Gesù le disse: Io son la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà”. Dio vuole che noi abbiamo fede in Lui, in qualunque circostanza, anche se attraversiamo dei momenti di dispiacere e di disperazione. Il Signore conosce il tuo dolore, Egli guiderà gli eventi nella direzione giusta, per il nostro bene. Se hai Gesù nel tuo cuore, allora dentro di te c’è la risurrezione e la vita eterna in Cristo Gesù.
G.B.

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