LA PROMESSA David Wilkerson

“Non le temere!” (Deuteronomio 7:18). Per Israele quel, “le” rappresentavano le grandi e ben armate nazioni pagane che dovettero affrontare. Per noi oggi quel, “le” rappresenta ogni problema, tribolazione e difficoltà travolgente che dobbiamo affrontare nel corso della nostra vita.

Dio ci dice che non dobbiamo temere! E dato che è Lui a dirlo, non serve altra spiegazione. Egli è onnipotente e sa bene quali sono le fortezze sataniche che dobbiamo affrontare. Egli conosce ogni prova e tentazione che Satana ci getterà addosso. Ma Lui ci comanda comunque: “Non le temere!”

Abraamo stava vivendo in terra straniera, circondata da re potenti e non sapeva affatto dov’è che sarebbe finito. Ma la prima parola che Dio gli disse fu: “Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima” (Genesi 15:1).

Il significato di questo verso è: “Io sarò come un muro attorno a te, sarò il tuo protettore e la tua difesa”. In poche parole Dio stava dicendo ad Abraamo: “Stai per affrontare delle difficoltà ma Io ti proteggerò in mezzo ad esse”. Abraamo rispose credendo alle parole che Dio gli disse: “Egli credette al Signore, che gli contò questo come giustizia” (verso 6).

Isacco, figlio di Abraamo visse anche lui in un ambiente ostile, circondato dai Filistei che lo odiavano, molestavano e lo volevano cacciare via dal loro paese. Le Scritture ci dicono che ogni volta che Isacco scavava un pozzo per l’acqua i Filistei lo turavano (leggere Genesi 26:15).

Ovunque Isacco andasse trovava sempre contesa. Una nuvola di dubbio si formò su di lui e si cominciò a domandare: “Ce la farò mai?” Ma Dio diede ad Isacco la stessa Parola che diede ad Abraamo: “Io sono il Dio di Abraamo tuo padre; non temere, perché io sono con te e ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore del mio servo Abraamo” (Genesi 26:24).

Oggi, come Isacco, noi siamo figli di Abraamo e Dio ci fa la stessa promessa: “Se siete di Cristo, siete dunque discendenza di Abraamo, eredi secondo la promessa.” (Galati 3:29).

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