ELIA SOTTOPOSTO ALLE NOSTRE STESSE PASSIONI

Elia era un uomo sottoposto alle stesse nostre passioni, eppure pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi.
(Giacomo 5:17)

Bellissima la storia di Elia, grande uomo di Dio, perseguitato da una donna malvagia e crudele che lo odiava ed aveva convinto suo marito ad ucciderlo. Elia aveva un’intensa comunione con Dio, il quale si manifestò in un grande prodigio svergognando i profeti di Baal e la stessa diabolica regina Izeebel che per tale motivo, sentendosi appunto ridicolazzata minaccia di morte il profeta.
Elia provò la gioia, la sicurezza, la vittoria, ma provò anche la paura. A volte come Elia scappiamo da qualcuno che ci intimidisce e vuole toglierci di mezzo. Elia scappò a causa della regina che lo voleva morto, ma Dio intervenne a ripristinare il suo spirito. La situazione si riblata, Dio rivela ad Elia che non è solo. A volte poche parole incoraggianti possono rialzarci e rimetterci in cammino. Nonostante ai nostri occhi il nostro fallimento appare come il fallimento di tutti, beh, in realtà non è così. Quasi a provocarci: non possiamo vivere come se tutto dipendesse da noi. La realtà non è solo quella che noi vediamo o pensiamo di controllare.
Il progetto di giustizia, pace e di vita pensato da Dio è molto più vasto e efficace di quanto possiamo comprendere.
Nei momenti di difficoltà non dobbiamo pensare che la grazia di Dio non agisce. Essa continua in modo misterioso e a volte anche attraverso le nostre debolezze.
Ecco cos’è l’esperienza del deserto: scoprirsi deboli, fragili, incapaci, impauriti, senza apparente possibilità di salvezza. Ed ecco, d’improvviso, che una leggera brezza riporta la nostra vita al senso pieno. Lo sguardo vede l’orizzonte con maggior fiducia e speranza. la forza di Dio sovviene alla nostra debolezza.
A noi ora il compito di seguire i passi di Elia, fidandoci di Dio a partire da quello che siamo, aperti allo stupore e meraviglia della presenza rispettosa ed efficace del Dio della vita.

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