IL NOSTRO COMPASSIONEVOLE DIO David Wilkerson
Nel momento più difficile, Geremia scoprì una gloriosa verità che portò in lui nuova speranza e certezza alla Sua mente. In realtà, egli conosceva già questa verità, ma questa non aveva toccato la sua anima finché non giunse alla fine di sé stesso. Scoprì che quando raggiunse veramente il fondo, Dio era lì! “Giù” non vuol dire andare in fondo all’oscuro abisso, ma vuol dire andare a scoprire Dio in profondità. Dunque la verità è che Dio non va scoperto “in superficie” dove il cielo è terso e senza nuvole, ma nell’ombra dell’afflizione e della disperazione.
Quando Geremia raggiunse il fondo, si scontrò con Dio! Cadde urtando la fedeltà di un Padre compassionevole realizzando gradualmente molte verità profonde.
Quando sei così ferito da non riuscire ad affrontare un altro giorno, la Parola di Dio dice: “È una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite, si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!” (Lamentazioni 3:22-23).
Se il Signore permette al dolore e all’afflizione di colpire la tua vita, Egli ti sosterrà facendo abbondare in te la sua compassione, la Sua misericordia ed il Suo amore (3:32).
Dio soffre quando tu soffri; Lui non è contro di te e non cerca di metterti sotto i Suoi piedi quando sei abbattuto (3:33-34). Quando sei atterrato dalle circostanze, rivolgiti al Signore e prega il Suo nome. “Eleviamo le mani e i nostri cuori a Dio nei cieli” (3:41). E per certo Dio verrà a te e ti sussurrerà: “Non temere!” (3:57).
Geremia scrisse il Libro delle Lamentazioni quando il suo cuore era rotto e a lutto per la distruzione di Gerusalemme. La sua forza e la sua speranza erano svanite; era vuoto ed umiliato. Ma mise la sua fiducia completamente nella misericordia del Signore e così fu in grado di testimoniare: “Ecco… ciò che mi fa sperare” (3:21).
Non esiste condizione umana così buia e senza speranza in cui Dio non possa venirci incontro donandoci la Sua speranza.
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