Si può fare il pastore senza essere pastore?

 

La scrittura afferma che Dio costituisce i ministeri: “Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori,”(Efesini 4:11).

Questo significa che un pastore non diventa tale, semplicemente dopo aver fatto una scuola biblica, che tuttavia può rappresentare un supplemento alle conoscenze storiche, letterarie e concettuali delle sacre scritture.

Il pastore è un ministro di Dio, il suo scopo è la cura della anime. Adesso faccio una semplice analisi:

A) Il pastore deve curare le anime per conto di Dio “e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge.” (1 Pietro 5:3). La cura delle anime impone che il pastore rinunci a se stesso a beneficio degli altri.

B) Il pastore deve andare a lavorare e dare l’esempio, ma solo questo non basta, non deve prendere soldi dalle casse della chiesa locale, in quanto quel denaro deve servire per l’opera (l’opera non sono la sua automobile ed il viaggio vacanza negli hotel a 5 stelle), ma tutt’al più per le missioni (vere e oggettivamente identificate).

C) Il pastore deve avere conoscenza biblica, è fondamentale, non basta dire “io ho lo Spirito Santo”, tutti i credenti lo hanno. La cultura biblica, la conoscenza teologica, la conoscenza delle false dottrine deriva dallo studio e dalla formazione comune, non ci inventiamo cose che la bibbia non dice. Lo Spirito Santo: “vi guiderà in ogni verità”(Giovanni 16:13), ma per avere la verità bisogna conoscere le scritture. Alcuni “finti pastori” interpretano a modo loro scritti dottrinali e quindi fanno nascere false dottrine.

D) Il pastore non “deve aderire” a nessuna organizzazione che in qualche modo “sia anti-cristiana” o contraria ai principi delle scritture. Arci-gay, massoneria, e compagnia cantante!

E) Il pastore che dice “io ho tutti i doni”, potete subito metterlo nella black list, questa è arroganza, il pastore che pretende tutti i doni (cosa che nemmeno gli apostoli hanno mai asserito) è completamente fuori di senno, sopratutto se mancano i requisiti di cui al punto A,B,C,D.

F) Il pastore è sottomesso a Dio, questo implica che qualunque cosa faccia deve solo ed esclusivamente dipendere dalle scritture e nello stesso tempo essere sottomesso agli altri anziani, alla comunione di tutte le altre chiese locali ed alla universalità della chiesa: “siate sottomessi gli uni gli altri” dice la scrittura.

Ci sarebbe ancora molto altro da dire, ma credo che gloria al Signore, questo primo passo per iniziare la mia nuova rubrica sui ministeri sia sufficiente.

A DIO SIA LA GLORIA PER LA SUA PAROLA!

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