LASCIALO A DIO- pastore Giuseppe Tramentozzi

A volte la cosa migliore da fare è lasciare la situazione a Dio. “Sì, ma che dire degli intraprendenti che si alzano all’alba, saltano la colazione e battono tutti i record mentre io solo “lo lascio a Dio”?” ti chiedi. Buona domanda. Guarda Gesù; Egli non iniziò finché non ebbe trent’anni. Che dire di tutti quegli anni “sprecati”? Egli li lasciò a Dio. E come reagì a quelli che ascoltarono il suo messaggio, scrollarono le spalle e se ne andarono? Li lasciò a Dio. E che dire di quei pedanti Farisei che gli procurarono tanto dolore? Anche loro, li lasciò a Dio. In “The finishing Touch” (“Il Tocco Finale”), Charles Swindoll descrive un momento del suo ministero nel quale si sentiva spinto e svuotato dalle continue richieste. Egli scrive: “Se la gente non cambiava, mi sentivo responsabile. Se alcuni deviavano, in qualche modo era colpa mia. Se non c’era una crescita continua, agivo come se avessi bisogno di ottenerla. Se un sermone non suonava con chiarezza e potenza, soffrivo tutto il lunedì e metà del martedì. Parliamo di energia sprecata! Il tempo ha aiutato, così pure l’età. Praticamente tutte le cose che prima rubavano la mia gioia e assalivano le mie motivazioni, ora le lascio semplicemente a Dio. Non me ne curo più? Certo che me ne curo. Ma adesso queste cure sono poste nelle mani di Uno che può gestirle. Ciò che un tempo m’infastidiva, ho imparato a lasciarlo a Colui a cui non importa essere disturbato. Se prima le critiche mi paralizzavano per giorni, ora faccio del mio meglio per vagliare, modificare e superare. Imparo quello che posso, il resto lo lascio a Dio.

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