Egli non rattoppa mai, ma rinnova!
Quando un abito è logoro, facilmente si strappa. Basta tenderlo più del dovuto o sentirlo impigliato in un cespuglio … . Naturalmente il primo pensiero è quello di recuperarlo. Bisognerà allora prendere un pezzo di stoffa e cucirlo per richiudere lo strappo.
Cucendoli insieme si noterà inevitabilmente che il panno vecchio è diverso dal nuovo, intanto dal colore, poi dalla lucentezza, quindi dalla robustezza del tessuto.
E, seppure non si vorrà far caso alle differenze estetiche, e nell’interesse del vestito vecchio il non essere rammendato con una stoffa nuova. Infatti, al primo lavaggio o alla prima sollecitazione, il vecchio si lacererebbe ancora di più ed andrebbero perduti il vestito, la toppa ed il lavoro di cucitura.
“Il vestito vecchio” rappresenta la vita vecchia dell’uomo, perché è poco apprezzata agli occhi di Dio, proprio come un abito logoro. Un vestito vecchio vale poco e nessuno avrebbe interesse di acquistare un abito usato e consunto (Romani 3:10; 8:8).
Poi, perché è facilmente lacerata dalle infedeltà (Salmo 17:12; Isaia 64:7).
Quindi non ha altro futuro che la consunzione (Salmo 49:14; 2Tessalonicesi 1:9).
Quando un vestito vecchio si lacera ed è logoro, non può più essere rammendato, ma solo rinnovato.
Comprendiamo che quest’opera è quella che Dio crea nei cuori. Egli non rattoppa mai, ma rinnova!
In Giovanni 3:4-5, troviamo il dialogo tra Gesù e il dottore della legge:
“Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quand’è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere? Gesù rispose: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio”.
Se il vestito vecchio rappresenta la vecchia vita, il vestito nuovo rappresenta la vita nella Grazia. Intanto perché si distingue subito da quelli logori e consunti (Matteo 22:11-12), poi perché fa onore a chi lo porta (Zaccaria 3:3-4), quindi parla di purezza.
Quando indossi un abito nuovo, non lo trovi macchiato (Apocalisse 3:18).
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