SONO IO CHE LI HO MANADATI

Lettura biblica: Atti 10:10-35
“…Sono Io che li ho mandati”
La figura di Pietro è una tra le più belle della Chiesa delle origini: accanto a difetti ben evidenti, la sua personalità presenta tratti luminosi a cui ogni credente dovrebbe ispirarsi.
Una figura profondamente umana, a dimostrazione di come un individuo di umili estrazioni, possa, per la grazia di Dio, diventare una personalità di straordinaria portata per il movimento cristiano al suo esordio.
Leggiamo che: “Lo Spirito Santo gli disse…”; Egli si rivela infatti una Persona che sceglie i propri servitori, li forma, li riempie, li manda, li usa. Vogliamo dire: Signore, riempici con il Tuo Spirito e usaci!
Pietro viene inviato dallo Spirito Santo in casa di Cornelio per parlare di Cristo. Egli era un centurione romano, un uomo giusto e timorato di Dio, che si trovava nella sua abitazione in compagnia di parenti e amici. Cornelio desidera che anche queste persone vengano a conoscenza della grazia. Pietro, senza fare obiezioni, gli chiede per quale ragione lo aveva mandato a chiamare. Il centurione gli racconta come era stato divinamente avvertito e poi disse: “Noi siamo tutti qui; presenti davanti a Dio, per udire le cose che ti sono state comandate dal Signore”.
Osservando come Cornelio ebbe cura di radunare in casa sua parenti ed amici, dovremmo imparare anche noi ad impegnarci per far partecipi della grazia del Signore tutti i nostri conoscenti, ma anche tutte le persone senza alcuna distinzione, usando ogni mezzo a nostra disposizione, poiché è volontà di Dio che tutti giungano alla salvezza.
La visione celeste che insegnò a Pietro di non considerare immondo ciò che il Signore aveva purificato, diede i suoi risultati: si prese atto che la porta della benedizione era stata definitivamente aperta anche ai non Ebrei e all’apostolo era stata data quella chiave.
Così, finalmente, di fronte a questi fatti, tutti i giudeo-cristiani, furono persuasi che anche le altre nazioni potevano partecipare, assieme a loro, della grazia di Dio.

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