DIVERGENZE

Il documento con le decisioni prese durante la conferenza di Gerusalemme fu consegnato ai fratelli di Antiochia, che l’accolsero con grande gioia.
Quelli furono giorni benedetti per la comunità cristiana di Antiochia e la gloria del Signore si manifestò tra loro. La condizione della comunità di Paolo e Barnaba non poteva far presagire la burrasca in arrivo: ma “un’aspra contesa” scoppiò tra i due discepoli. É ozioso distribuire torti o ragioni, ma i fatti paiono dimostrare che Barnaba fosse nel giusto. Può forse suscitare meraviglia che anche in quell’epoca si manifestassero tra fratelli così in vista, dissensi tali da sfociare in un’aperta disputa. Forse ciò è dovuto alla nostra tendenza ad idealizzare quell’epoca cristiana e i suoi protagonisti.
Non erano anche questi credenti sottoposti alle nostre stesse passioni? Bisogna comunque sottolineare che, malgrado le divergenze, Paolo e Barnaba continuarono a servire il Signore in campi diversi e della loro famosa “contesa” non si udì più parlare. “Si separarono” solo nel senso che non furono più compagni di missione, ma non nel senso che diamo oggi a questo termine. Non vi fu perciò una frattura interna alla Chiesa con la formazione di comunità distinte e non in comunione tra loro. Del resto, il campo di missione è tanto grande che, anche se viene meno la possibilità di collaborare con qualche fratello, dobbiamo continuare a lavorare per la gloria di Dio, facendo tacere i nostri risentimenti ed unirci con quanti, nella sana dottrina, annunciano il Vangelo.
É utile notare che qualche anno dopo, Paolo riconobbe le capacità di Marco, il quale si rivelò un valido operaio e discepolo, e fu l’autore dell’omonimo Vangelo.
Il Signore ci dia grazia di riconoscere i nostri errori e di non portare rancore; in attesa che il piano e la volontà di Dio si riveli chiaramente.

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