“Beato l’uomo che tu correggi, o Eterno…” (Salmo 94:12)

“Beato l’uomo che tu correggi, o Eterno…” (Salmo 94:12), e tutto va bene anche per il credente più afflitto. Il credente afflitto è istruito in modo personale, è formato per un qualcosa di più nobile. Tutto quello che ci accade opera per il nostro bene supremo, perciò siamo beati, malgrado molte delle circostanze in cui ci troviamo manifestino il contrario. Siamo corretti da Dio proprio perché siamo preziosi ai Suoi occhi, ed Egli si preoccupa per noi.
Tutto diventa tenebre attorno a noi ma le tenebre alla luce della fede diventano luce.
Egli stesso ci percuote sempre per il nostro bene, e Lo fa affinché noi impariamo a temere il nostro Dio. Temere Dio consiste nel rispettare la Sua volontà, nel tremare al pensiero di offenderLo, nel servire il Signore senza indugio e, appunto, nel temere Iddio solo e non avere paura di nulla. Poi, Egli stesso, per la Sua bontà e per il Suo amore, ci fascerà e ci darà sollievo. Non tentiamo mai di scappare correndo in ogni direzione cercando pace nelle proprie esperienze o in soluzioni disperate. Il Signore è sempre accanto a noi e dobbiamo sempre affidarci a Lui riconoscendo che tutto è guidato e permesso dalla Sua sovranità. E solo per mezzo delle afflizioni siamo resi simili a Cristo.

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