LA VERA TESTIMONIANZA

“…poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta…” (Ebrei 12:1, 2 – Vers. N.R.)

Meditazione di oggi

La parola “testimone” ha per noi due significati ben distinti: proprio alla luce di questo fatto, il nostro testo è spesso vittima di un fraintendimento. Questo termine indica una persona che ha conoscenza diretta di qualche circostanza, qualcuno che ha assistito a un evento. Al tempo stesso indica colui che rende una testimonianza. È facile comprendere come il termine abbia assunto entrambi i significati. Chi fornisce una testimonianza deve possedere una conoscenza di prima mano sull’argomento: questo non può derivargli altro che dall’aver visto qualcosa direttamente. Il termine greco utilizzato in questo testo ha soltanto un’accezione, che risulta chiara è inequivocabile. Questa parola è stata adottata nella nostra lingua con “martire”. Siamo così circondati da un grande numero di martiri, vale a dire di testimoni, di persone che hanno testimoniato della potenza della fede con le loro vite. Questo termine percorre tutto il capitolo 11 degli Ebrei, ed è reso in vari modi: “Testimonianza”, “dimostrazione”, ecc. Questo è il vero e unico significato: non solo spettatori, ma persone che offrono una testimonianza. L’autore dell’epistola fa salire Abele, Enoc, Noè, Abramo, Mosè e molti altri santi sul banco dei testimoni, ed essi ci raccontano quello che la fede ha compiuto per loro. Poi egli si rivolge alla giuria, come per dire: “Signori, avete udito la testimonianza di costoro, che si sono avvicinati più di chiunque altro a una vita santa e vera. Ho molti altri testimoni disposti a deporre, se il tempo ce lo concedesse. Siamo circondati da tante persone che hanno mostrato ciò che la fede ha fatto per loro: prendiamo dunque spunto dalla loro vita per correre la gara che ci sta dinanzi, riguardando, però, a Gesù”.

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