LA MAMMA PIÙ CATTIVA DEL MONDO

“Ho avuto la mamma più cattiva del mondo”, scrive una casalinga.
“Mentre gli altri bambini mangiavano le caramelle per colazione, io
dovevo prendere latte e cereali soffiati; quando loro pranzavano a
base di Coca Cola e Hot Dog, io dovevo tornare a casa”.
Come sarà facile immaginare, pure la mia cena era diversa da quella
degli altri bambini.
“Ma almeno non ero la sola a soffrire: mia sorella e i due fratelli
avevano come me la stessa mamma cattiva”.
“La mamma insisteva per sapere dove eravamo in ogni momento; si
sarebbe potuto pensare che facessimo parte di una squadra di
forzati incatenati! Doveva sapere chi erano i nostri amici e che cosa
facevamo insieme. Se dicevamo che saremmo stati fuori un’ora,
esigeva che non ritardassimo un solo minuto. Quasi mi vergogno di
dirlo, ma ci percuoteva addirittura, e non una volta sola, ma ogni
volta che ci prendevamo la nostra indipendenza e facevamo come ci
pareva. Ora vi potrete rendere conto quanto era cattiva la mia
mamma”.
“Dovevamo indossare degli abiti puliti e fare il bagno regolarmente,
mentre gli altri bambini portavano sempre gli stessi vestiti per
giorni e giorni. Eravamo messi in ridicolo perché confezionava lei
stessa i nostri indumenti per risparmiare soldi.
Perché, nel nome di Dio, dovevamo avere una mamma che ci faceva
sentire diversi dagli altri?
“Il peggio é ancora da raccontare. Dovevamo andare sempre ai culti
in settimana. E poi la domenica era terribile. Invece di riposare un
un po’ di più, ci buttava giù dal letto alle 9,00 perché alle 10,30
cominciava la Scuola Domenicale. A lei non interessava se fuori
pioveva o nevicava. La domenica sera, poi, tutta la famiglia doveva
andare in Chiesa e se qualcuno dei figli diceva: “Ma non mi sento
bene”, la mia mamma rispondeva: “Gesù ti guarirà”. E se qualcuno
di noi diceva: “Ma non ho finito i compiti”, lei rispondeva: “Gesù ti
aiuterà”.
Capite com’era cattiva la nostra mamma?
Che brutta figura quando gli amici venivano a casa nostra per
studiare e lei parlava di Gesù. E se preparava un dolce, prima di
mangiarlo, ci faceva pregare. Volevo morire per la vergogna!
Poi insisteva sempre che dicessimo la verità, tutta la verità e
nient’altro che la verità, anche a costo della vita; e c’è mancato poco
che ce la costasse”!
“Quando arrivammo all’adolescenza, era diventata ancor più furba e
la nostra vita divenne ancor più insopportabile.
L’estate non potevamo andare in ferie come tutti gli altri. Ci
obbligava ad andare al turno campeggio e ad Agosto, dovevamo stare con loro al turno delle famiglie. Queste erano le nostre ferie. E se qualche volta andavamo in ferie tutti insieme, fuori dalla nostra
regione, dovevamo cercare una Chiesa perché anche durante le
ferie, si doveva andare in Chiesa.
Se dovevo passare la notte presso qualche amica, inutile dire che
controllava per essere sicura che ci stessi realmente; non ebbi mai
la possibilità di scappare col fidanzato per sposarmi in segreto, a
parte il fatto che non c’era…il fidanzato!
Ho dimenticato di dire che, mentre le mie amiche s’incontravano
con i ragazzi già all’età di dodici o tredici anni, questa mamma
cattiva mi diceva che potevo uscire solo con i giovani della Chiesa.
Col passare degli anni, le cose non sono affatto migliorate. Non
potevamo restare a letto ammalati e marinare la scuola, come
facevano i nostri compagni che se avevano male a un dito del piede,
potevano fare un’assenza. Inoltre i nostri voti dovevano essere
buoni.
Con questo sistema, prima l’uno e poi l’altro di noi fu umiliato: tutti
ottenemmo il diploma di liceo. Inseguiti dalla mamma che
predicava, ed esigeva il nostro rispetto, a nessuno di noi fu concesso
di abbandonare gli studi.
La mia mamma fu un completo fallimento: dei suoi quattro figli, due
si sono laureati; nessuno di noi è mai stato arrestato, né ha
divorziato, né ha mai picchiato la moglie. I miei fratelli sono pastori
di comunità ed io stessa ho sposato un pastore.
E di chi è la colpa del nostro fallimento? L’avete già indovinato:
della nostra mamma cattiva.
Considerate tutto quello che abbiamo perso: partecipare a
sommosse e a manifestazioni di protesta, ubriacarci, fumare
spinelli, sniffare cocaina, trasgredire, e un’infinità di altre cose che
hanno fatto invece i nostri amici. La mamma ci ha costretti a
diventare dei credenti istruiti, onesti e timorati di Dio.
Approfittando di queste esperienze, sto cercando di educare i miei
tre figli. Devo dire la verità: “Mi sento piena di orgoglio quando essi
mi chiamano mamma cattiva; perché, vedete, ringrazio Dio che mi
ha dato la mamma più cattiva del mondo”.

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