CONTINUAZIONE I. DIO UNICO…. II. IN TRE PERSONE
Come spiega abbondantemente la testimonianza delle Scritture, è chiaro che Dio si rivela in tre persone, ossia il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Calvino la definisce “la conoscenza più intima della sua natura” perché “proclamando la sua unità, Dio si rivela chiaramente in tre persone.” {1} La comprensione completa di Dio viene grandemente arricchita comprendendo la realtà delle sue tre persone.
{1} Istituzioni, I13.2.
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A. Ognuna è una Persona
Nell’Antico Testamento non si trovano riferimenti espliciti dell’esistenza di Dio distinto in tre persone, ma vi sono numerose allusioni a questo concetto, come per esempio il nome di Dio Elohim. “Nel principio Iddio [Elohim] creò i cieli e la terra” Ge 1:1. Il nome Elohim è plurale e, pur non contenendo una definizione esplicita di Trinità, potrebbe benissimo implicare una pluralità di persone. {1} L’espressione “facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza” Ge 1:26 suggerisce ancora più chiaramente una pluralità divina. Si notino anche espressioni simili come: “Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi” Ge 3:22 “scendiamo” Ge 11:7. Nell’Antico Testamento non si parla di nessuna trinità di persone, ma l’idea di pluralità sembra essere chiara.
Indicazioni più chiare della distinzione fra persone si trovano nei racconti in cui “l’angelo dell’Eterno” è allo stesso tempo sia distinto dall’Eterno, che identificato con Lui. La storia di Agar Genesi 16 è molto significativa per questo, ed è importante anche la storia di Abraamo, che ricevette la visita di tre uomini che alla fine si rivelarono angeli dell’Eterno Ge 18,19. Forse questo racconto è quello che allude maggiormente alla trinità divina, ma anche altri brani dell’Antico Testamento indicano due personaggi divini, come per esempio: “Il tuo trono, o Dio, è per ogni eternità … . Perciò Iddio, l’Iddio tuo, ti ha unto d’olio di letizia a preferenza de’ tuoi colleghi” Sl 45:6,7. {2} “L’Eterno ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io abbia fatto de’ tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi” Sl 110:1. {3} Nell’Antico Testamento osserviamo anche che la Parola o la sapienza di Dio sono personificate cfr. Sl 33:4,6 Pr 8:22-31, quindi si parla di diverse Persone oltre a Dio. Infine, forse la cosa più significativa è che due brani del libro di Isaia contengono dei chiari riferimenti a tre persone o entità: “E ora, il Signore, l’Eterno, mi manda [il Messia] col suo spirito” Is 48:16 “lo spirito del Signore, dell’Eterno è su me [il Messia], perché l’Eterno m’ha unto per recare una buona novella agli umili” Is 61:1. {4} Anche se questi brani non descrivono specificamente un Dio in tre persone, guardano in questa direzione.
Passando al Nuovo Testamento, si osserva che la divisione in tre persone è molto più ricorrente, soprattutto il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, considerati come tre Persone. Si considerino alcuni brani. Preparandosi per il ministero, Gesù fu battezzato nel Giordano, e subito dopo “vide fendersi i cieli, e lo Spirito scendere su di lui in somiglianza di colomba. E una voce venne dai cieli: Tu sei il mio diletto Figliuolo; in te mi sono compiaciuto” Mr 1:10,11. {5} In questo episodio sono coinvolti in tre: uno parla dal cielo, uno scende come una colomba, e l’altro sente la voce che parla. Sia lo Spirito che il Figlio sono menzionati specificamente, e la voce è inequivocabilmente quella del Padre. È evidente, dunque, che Padre e Figlio sono persone. Tuttavia, qui non leggiamo che lo Spirito o Spirito Santo è una persona, ma possiamo dedurlo dal fatto che scese “in somiglianza di colomba.” {6} Il fatto che lo Spirito sia una Persona è indicato chiaramente nel quarto Vangelo, dove Gesù dice: “Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli {7} v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v’ho detto” Gv 14:26. In seguito, inoltre, aggiunge: “Quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà
di me” Gv 15:26. Di conseguenza, avendo dichiarato che lo Spirito è una persona, tutte e tre le persone sono chiare: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Molti altri brani del Nuovo Testamento parlano di tre persone, come per esempio: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo” Mt 28:19. Anche Paolo scrive che “vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. {8} Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio” 1Co 12:4-6. Nella sua triplice benedizione, Paolo dice: “La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” 2Co 13:13.
Esaminiamo più accuratamente la Persona dello Spirito Santo. Nel Nuovo Testamento vi sono molti altri riferimenti allo Spirito Santo come Persona. Eccone alcuni: “Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati” At 13:2 “lo Spirito intercede egli stesso per noi” Ro 8:26 “lo Spirito e la sposa dicono: Vieni” Ap 22:17. Vi sono molti altri riferimenti simili che descrivono lo Spirito Santo come una Persona, quindi è importante non considerare lo Spirito Santo semplicemente come un attributo di Dio, o come la sua potenza. Vi sono dei brani che potrebbero far pensare che lo Spirito è la potenza di Dio nella creazione cfr. Ge 1:2 o nella rigenerazione cfr. Gv 3:5; oppure alla Pentecoste, quando lo Spirito Santo viene promesso e i discepoli ricevono la potenza per la testimonianza e il ministero Atti 1-2. Il fatto che furono “ripieni dello Spirito Santo” At 2:4; cfr. At 4:31 potrebbe indicare che furono colmati di energia, non di una persona. Tuttavia, in tutti questi esempi la cosa importante da riconoscere non è che lo Spirito equivale alla potenza, ma il fatto che, laddove c’è lo Spirito del Signore, c’è potenza. Inoltre, bisogna comprendere che essere “ripieni dello Spirito Santo” non significa solo essere colmi di una sostanza o di una forza, ma significa essere posseduti completamente dallo Spirito Santo, lo Spirito personale di Dio.
Infine, la personalità dello Spirito Santo non è solo un argomento riportato nella Bibbia, ma confermata anche dall’esperienza cristiana. Per chi ha sentito lo Spirito Santo gridare nel suo cuore “Abba, Padre” Ga 4:6 o intercedere “con sospiri ineffabili” Ro 8:26, o lo ha visto manifestarsi in uno dei suoi doni come la profezia o il dono delle lingue 1Co 12,14, non vi sono dubbi riguardo al fatto che lo Spirito Santo è una Persona reale. Nel risveglio spirituale o pentecostale di oggi, una delle testimonianze più significative è quella della realtà e della personalità dello Spirito Santo per molti individui. Quindi, la profonda esperienza cristiana conferma meravigliosamente la testimonianza biblica.
{1} A volte, il nome elôhîm viene considerato un plurale maiestatis o un plurale enfatico. Questo potrebbe indicare che tutta la pienezza della deità si concentra in Lui.
{2} Nel libro degli Ebrei leggiamo che il primo di questi riferimenti a Dio riguarda il Figlio: “Il tuo trono, o Dio, è ne’ secoli dei secoli, e lo scettro di rettitudine è lo scettro del tuo regno” Eb 1:8.
{3} Gesù citò queste parole riferite in parte a se stesso Mr 12:35-37.
{4} Gesù citò queste parole all’inizio del suo ministero Lu 4:18.
{5} Cfr. Mt 3:16,17 Lu 3:21,22 Gv 1:33,34.
{6} Il versetto successivo, che inizia dicendo “subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto” Mr 1:12, implica chiaramente che lo Spirito è una persona.
{7} È importante osservare che, anche se il termine greco tradotto con Spirito Santo è neutro to pneuma to hagiou, il termine tradotto con egli è maschile eikeinos.
{8} Il termine Signore si riferisce inequivocabilmente a Gesù perché Paolo aveva appena parlato di lui chiamandolo Signore: “Nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo” 1Co 12:3.
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