“O Signore degli eserciti, beato l’uomo che confida in te” (Salmo 84:12)
Il vero credente ha e trova gioia ed entusiasmo in ogni opportunità di culto privato, familiare e comunitario. Non vede l’ora di essere in comunione con Dio nella preghiera e nell’ascolto della Sua Parola. Quando ci si trova nelle prove e nel deserto, se il nostro cuore e il nostro sguardo non è rivolto verso Dio saremo sempre deboli e pieni di angoscia. Vogliamo arrenderci? Vogliamo rinunciare alla vita? Se invece scegliamo di rivolgerci al Signore allora, inevitabilmente, aumenterà la nostra forza, poiché la forza si trova in Dio solo. Di conseguenza, possiamo cantare nell’afflizione e scorgere l’arcobaleno tra le lacrime; trasformare tragedie in trionfi e usare le sventure come trampolino per accedere a realtà più grandi. Anziché indebolirci, diventiamo sempre più forti.
Com’è possibile, dunque, essere attratti maggiormente da altre cose quando in Dio solo si trova per noi il massimo del bene, di soddisfazione e di gioia? Perché affliggervi tanto e lasciarvi sconvolgere dall’angoscia? Perché seguire le vostre malnate passioni e lasciarvi schiacciare dai vostri miserabili piaceri?
Che senso ha voler riporre la felicità nel denaro? Esso sparisce o, quanto meno, scompari tu, e nessuno sa a chi di voi due tocchi per primo. Ma per quanto sia incerto a chi tocchi per primo, è però certo che tutti e due, tu e il denaro, siete destinati a finire. Difatti né l’uomo può restare illimitatamente su questo mondo, né tanto meno il denaro. Così l’oro, le vesti, le case, i capitali, i latifondi e, poniamola per ultima, anche questa stessa luce. Che non ti venga dunque la voglia di riporre la tua felicità in cose di questo genere. Godi piuttosto di quella luce che non conosce tramonto, di quella luce che non è stata preceduta dal giorno di ieri né sarà seguita da quello di domani. E cosa è questa luce? La luce del mondo, dice, sono Io, Colui che ti dice: “Io sono la luce” ed Egli ti chiama a Sé.
Pace, gioia e forza sono frutti dello Spirito dati a chi con cuore umile ha il coraggio di ascoltare che cosa dice Dio nel silenzio orante del proprio cuore, ed a chi si mette decisamente sulla via della santità riceve questi doni.
Chi confida nel Signore resta saldo in Lui, gode e si allieta nel suo Dio. Sarà il suo Creatore che verrà a formare la sua delizia; e tale delizia nessuno riuscirà a turbarla, nessuno a ostacolarla, nessuno a strappargliela dal cuore. Quale potente potrà mai rapirti un tal bene? Qual perfido vicino, quale furfante, quale aggressore potrà mai toglierti Dio? Potrà rapirti tutto quello che possiedi di materiale, senza dubbio, ma nessuno potrà separarti da Lui. Perché piangi? Non è il tuo Signore accanto a te? Nella creazione ci son cose belle che voi vedete ed amate, ed esse le ha tutte create Lui. Se dunque queste cose sono belle, quale non sarà la bellezza di Lui? Se esse sono grandi, quanto non dovrà essere grande Lui? Quindi desideriamo sempre più ardentemente Lui e, non curandoci del resto, amiamo Dio solo. Così per via d’amore e mediante la fede rendiamo puro il nostro cuore, in modo che il Suo sguardo abbia a trovarlo senza macchia. Turiamo, per così dire, l’orecchio contro il fracasso e l’agitazione della vita presente, diventando sordo alle voci dell’anima appesantita per cose effimere, e apriamo il nostro orecchio solo per ascoltare ciò che proferisce Dio nel nostro cuore. Il nostro gaudio, la nostra pace, il nostro riposo, la cessazione di ogni nostra miseria da altro non è se non da Dio. Beati coloro che a Lui dirigono il cuore!
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