ALLA FINE DELL’800, IL GIORNALISTA EBREO, TEODORO BENIAMINO HERZL, fonda il “SIONISMO”,

ALLA FINE DELL’800, IL GIORNALISTA EBREO, TEODORO BENIAMINO HERZL, fonda il “SIONISMO”, un movimento politico-religioso, che aveva come scopo, la rifondazione dello Stato Nazionale Israelita, nella terra della Palestina, divenuta nel tempo, una provincia della Turchia. 

Gli albori del ‘900, vedevano già le prime luci delle colonie ebraiche, con i primi “Kibbuzim”; villaggi agricoli, dove vivevano da 600 a 2.000 persone, in cui ognuno, aveva diritto ad ogni necessità ed esigenza per vivere: di vitto, alloggio, vestiario, ecc., contribuendo solo con il proprio lavoro. Dando a nascere, così, in una terra ancora desertica, le fondamenta della futura Tel-Aviv.

Ma il corso delle relazioni diplomatiche e politiche di HERZL, fu interrotto causa un’immatura morte, lasciando ad altri, il compito di continuare per lo sviluppo, degli eventi poi raggiunti. Dopo la prima guerra mondiale, la Palestina passa sotto le direttive degli inglesi, che rilevarono nella questione palestinese, il presentarsi di non pochi problemi, per la presenza araba sul territorio. 
                                                                                                                                          Il dilemma, dell’esistenza ebraica, reduce nei secoli di razzismo etnico-religioso; con espulsioni, ghettizzazione, massacri, e recentemente nell’era nazista, con lo sterminio di 6.000.000 di ebrei, aprì una questione umanitaria, sensibilizzando, il pensiero politico-sociale a livello mondiale. Il che, una commissione d’inchiesta dell’ONU, affrontò il problema ed il 29 novembre 1947, stabilì, che nel territorio palestinese, si fondassero due stati: uno arabo ed uno ebraico.

Sicchè il 14 Maggio 1948, sorgeva lo Stato di Israele Indipendente, con appena 650.000 abitanti, che oggi conta circa 7.000.000 di abitanti su di un territorio di appena 20.700 Kmq. ed una diaspora sparsa su tre continenti: in Europa, Asia ed America, di circa 22.000.000 di ebrei.

Il perdono Divino, per questo popolo, si adempiva sotto gli occhi di tutto il mondo. Perché ogni mezzo di notizia, parlò di evento profetico e biblico. Ed anche se, per sensazionalismo giornalistico; verità bibliche e verità profetiche venivano scritte e divulgate fra le nazioni.

-- “Prorompete insieme con gridi di gioia, o rovine di Gerusalemme, perché IDDIO, consola il SUO popolo e redime Gerusalemme” (Isaia 52:9) 
-- “Non temere, perché io sono con te; farò venire la tua progenie dall’Est e ti radunerò dall’Ovest. Dirò al Settentrione ‘restituiscili’ ed al mezzogiorno ‘non trattenerli’. Fa venire i miei figli da lontano e le mie figlie dall’estremità della terra” (Isaia 43:5)

La restaurazione di questo popolo, conduce anche ad una graduale riconciliazione Divina, in quanto gli israeliti: “sono amati per l’elezione dei loro padri” (Romani 11:28), le cui radici mostrano fondamenta di fede in Dio attraverso, Abramo, uomo eletto da DIO a capostipite di questa nazione. Il patriarca, infatti, rendendo stabile e genuina la propria fede, attraverso una condotta costante di relazione con DIO, rivela un ubbidienza incrollabile, lungo il cammino dell’attesa e del tempo. 

Ogni discendente di Abramo, quindi, eredita un punto di riferimento ben preciso: ‘La Fede verso DIO!’ Iniziando non da una condizione di cercare DIO, ma da una condizione di conoscere DIO; in quanto Abramo, ne ha già tracciato il percorso. Questa relazione di Abramo, quindi si trasferisce alla generazione che ne segue, divenendo il popolo eletto da DIO. Purtroppo, poi, il rifiuto alla Grazia Divina, provoca un’interruzione. Di conseguenza, l’autorità di DIO, passò, gradatamente al popolo gentile, ovvero: popoli pagani che si ravvidero all’Evangelo della Grazia. “ Perciò IO vi dico, che il Regno dei Cieli, vi sarà tolto e sarà dato ad una gente, che ne faccia i frutti” (Marco 13:18)

Gli Atti degli Apostoli, ci mostrano questo cammino, con Pietro,  che predicò per primo ai gentili (Atti 10:19), e con Paolo, che fu definito l’apostolo delle genti (Rom. 11:13). Nel corso dei secoli, dunque, vediamo che il fondamento della fede degli Apostoli, che erano di origine israelita, passa a divenire il fondamento di fede della Chiesa, le cui origini cominciano ad essere di popoli gentili. Lasciando del tutto estraneo Israele, dal disegno di DIO, per la salvezza dell’umanità.

In questo secolo, il rilevamento del popolo d’Israele, che torna ad essere nazione, segna un periodo di straordinaria importanza, storico-profetica, in vista dei prossimi nuovi eventi, che dovranno susseguirsi. DIO attraverso il profeta (Amos 9:11), fa una toccante PROMESSA: “In quel giorno, IO rialzerò la capanna di Davide che è caduta, ne riparerò le rotture, ne rileverò le rovine, la ricostruirò come ai tempi antichi”. Davide, uomo secondo il cuore di DIO (I Sam. 13:14), malgrado i suoi gravi peccati, ottenne il perdono per il suo reale pentimento. Il peccato di Israele è stato anch’esso grave; e DIO, identifica questo popolo, al perdono di Davide, volendo ristabilire del tutto Israele.

La promessa di DIO, ora, comincia a prendere atto, formandosi attraverso la realtà: “Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria dell’Eterno si è levata su di te! Poiché ecco, le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli, ma su di te si leva l’Eterno e la Sua gloria appare su di te. Le nazioni cammineranno alla tua luce” (Isaia 60 1- 4). Questa profezia, enfatizza un Israele restaurato come nazione, ma soprattutto, nel rapporto spirituale con DIO; facendo si, che Israele, ritorni all’autorità Divina, per divenire luce alle nazioni.

La Chiesa che ancora detiene questa autorità Divina, con l’evento del “Rapimento in cielo”, trasferirà questo ruolo, nuovamente al popolo d’Israele, riprendendo il posto che gli apostoli (uomini israeliti) avevano ricevuto da CRISTO. “ Poiché, se tu  (questo è rivolto a noi) sei stato tagliato dall’ulivo per sua natura selvatico, e sei stato contro natura innestato nell’ulivo domestico, quanto più essi (questo è rivolto agli israeliti) che son dei rami naturali, saranno innestati nel loro proprio ulivo? Perché fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinchè non siate presuntuosi; che cioè,un induramento parziale s’è prodotto in Israele, finchè sia entrata la pienezza dei gentili; e così tutto Israele sarà salvato.” (Romani 11:24-27) ---- Davide Dilettoso -ALLA FINE DELL’800, IL GIORNALISTA EBREO, TEODORO BENIAMINO HERZL, fonda il “SIONISMO”, un movimento politico-religioso, che aveva come scopo, la rifondazione dello Stato Nazionale Israelita, nella terra della Palestina, divenuta nel tempo, una provincia della Turchia.

Gli albori del ‘900, vedevano già le prime luci delle colonie ebraiche, con i primi “Kibbuzim”; villaggi agricoli, dove vivevano da 600 a 2.000 persone, in cui ognuno, aveva diritto ad ogni necessità ed esigenza per vivere: di vitto, alloggio, vestiario, ecc., contribuendo solo con il proprio lavoro. Dando a nascere, così, in una terra ancora desertica, le fondamenta della futura Tel-Aviv.

Ma il corso delle relazioni diplomatiche e politiche di HERZL, fu interrotto causa un’immatura morte, lasciando ad altri, il compito di continuare per lo sviluppo, degli eventi poi raggiunti. Dopo la prima guerra mondiale, la Palestina passa sotto le direttive degli inglesi, che rilevarono nella questione palestinese, il presentarsi di non pochi problemi, per la presenza araba sul territorio.
Il dilemma, dell’esistenza ebraica, reduce nei secoli di razzismo etnico-religioso; con espulsioni, ghettizzazione, massacri, e recentemente nell’era nazista, con lo sterminio di 6.000.000 di ebrei, aprì una questione umanitaria, sensibilizzando, il pensiero politico-sociale a livello mondiale. Il che, una commissione d’inchiesta dell’ONU, affrontò il problema ed il 29 novembre 1947, stabilì, che nel territorio palestinese, si fondassero due stati: uno arabo ed uno ebraico.

Sicchè il 14 Maggio 1948, sorgeva lo Stato di Israele Indipendente, con appena 650.000 abitanti, che oggi conta circa 7.000.000 di abitanti su di un territorio di appena 20.700 Kmq. ed una diaspora sparsa su tre continenti: in Europa, Asia ed America, di circa 22.000.000 di ebrei.

Il perdono Divino, per questo popolo, si adempiva sotto gli occhi di tutto il mondo. Perché ogni mezzo di notizia, parlò di evento profetico e biblico. Ed anche se, per sensazionalismo giornalistico; verità bibliche e verità profetiche venivano scritte e divulgate fra le nazioni.

— “Prorompete insieme con gridi di gioia, o rovine di Gerusalemme, perché IDDIO, consola il SUO popolo e redime Gerusalemme” (Isaia 52:9)
— “Non temere, perché io sono con te; farò venire la tua progenie dall’Est e ti radunerò dall’Ovest. Dirò al Settentrione ‘restituiscili’ ed al mezzogiorno ‘non trattenerli’. Fa venire i miei figli da lontano e le mie figlie dall’estremità della terra” (Isaia 43:5)

La restaurazione di questo popolo, conduce anche ad una graduale riconciliazione Divina, in quanto gli israeliti: “sono amati per l’elezione dei loro padri” (Romani 11:28), le cui radici mostrano fondamenta di fede in Dio attraverso, Abramo, uomo eletto da DIO a capostipite di questa nazione. Il patriarca, infatti, rendendo stabile e genuina la propria fede, attraverso una condotta costante di relazione con DIO, rivela un ubbidienza incrollabile, lungo il cammino dell’attesa e del tempo.

Ogni discendente di Abramo, quindi, eredita un punto di riferimento ben preciso: ‘La Fede verso DIO!’ Iniziando non da una condizione di cercare DIO, ma da una condizione di conoscere DIO; in quanto Abramo, ne ha già tracciato il percorso. Questa relazione di Abramo, quindi si trasferisce alla generazione che ne segue, divenendo il popolo eletto da DIO. Purtroppo, poi, il rifiuto alla Grazia Divina, provoca un’interruzione. Di conseguenza, l’autorità di DIO, passò, gradatamente al popolo gentile, ovvero: popoli pagani che si ravvidero all’Evangelo della Grazia. “ Perciò IO vi dico, che il Regno dei Cieli, vi sarà tolto e sarà dato ad una gente, che ne faccia i frutti” (Marco 13:18)

Gli Atti degli Apostoli, ci mostrano questo cammino, con Pietro, che predicò per primo ai gentili (Atti 10:19), e con Paolo, che fu definito l’apostolo delle genti (Rom. 11:13). Nel corso dei secoli, dunque, vediamo che il fondamento della fede degli Apostoli, che erano di origine israelita, passa a divenire il fondamento di fede della Chiesa, le cui origini cominciano ad essere di popoli gentili. Lasciando del tutto estraneo Israele, dal disegno di DIO, per la salvezza dell’umanità.

In questo secolo, il rilevamento del popolo d’Israele, che torna ad essere nazione, segna un periodo di straordinaria importanza, storico-profetica, in vista dei prossimi nuovi eventi, che dovranno susseguirsi. DIO attraverso il profeta (Amos 9:11), fa una toccante PROMESSA: “In quel giorno, IO rialzerò la capanna di Davide che è caduta, ne riparerò le rotture, ne rileverò le rovine, la ricostruirò come ai tempi antichi”. Davide, uomo secondo il cuore di DIO (I Sam. 13:14), malgrado i suoi gravi peccati, ottenne il perdono per il suo reale pentimento. Il peccato di Israele è stato anch’esso grave; e DIO, identifica questo popolo, al perdono di Davide, volendo ristabilire del tutto Israele.

La promessa di DIO, ora, comincia a prendere atto, formandosi attraverso la realtà: “Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria dell’Eterno si è levata su di te! Poiché ecco, le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli, ma su di te si leva l’Eterno e la Sua gloria appare su di te. Le nazioni cammineranno alla tua luce” (Isaia 60 1- 4). Questa profezia, enfatizza un Israele restaurato come nazione, ma soprattutto, nel rapporto spirituale con DIO; facendo si, che Israele, ritorni all’autorità Divina, per divenire luce alle nazioni.

La Chiesa che ancora detiene questa autorità Divina, con l’evento del “Rapimento in cielo”, trasferirà questo ruolo, nuovamente al popolo d’Israele, riprendendo il posto che gli apostoli (uomini israeliti) avevano ricevuto da CRISTO. “ Poiché, se tu (questo è rivolto a noi) sei stato tagliato dall’ulivo per sua natura selvatico, e sei stato contro natura innestato nell’ulivo domestico, quanto più essi (questo è rivolto agli israeliti) che son dei rami naturali, saranno innestati nel loro proprio ulivo? Perché fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinchè non siate presuntuosi; che cioè,un induramento parziale s’è prodotto in Israele, finchè sia entrata la pienezza dei gentili; e così tutto Israele sarà salvato.” (Romani 11:24-27)

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