Quale giogo?

Il giogo è un arnese di legno posto sulla nuca (garrese) di una coppia di animali da soma per trainare un carro, un aratro o altro.
Nell’Antico Testamento il termine è usato spesso in modo figurato per indicare la schiavitù dell’uomo, un dominio opprimente da parte di qualcuno o di qualcosa.
Il peccato è un giogo pesante in quanto ci costringe a fare ciò che non vorremmo, a camminare nella direzione sbagliata e ad ubbidire alle sue leggi.
Sono soprattutto i giovani, ma non solo, a trovarsi inconsapevolmente sotto un giogo
insopportabile che condiziona la loro vita, le loro scelte e, quindi, anche il loro futuro.
La droga, l’alcolismo, la violenza, la ribellione… sono manifestazioni di un disagio dovuto a un peso opprimente che non è possibile portare.
C’è un grido di aiuto che continua ad elevarsi dalle nostre città, e in particolare da alcuni quartieri, luoghi a rischio dai quali è meglio restare lontani.
Cosa fare? Dio si propone come Colui che spezza il giogo e libera tutti quelli che lo desiderano.
Il Signore disse al Suo popolo: “Io sono il Signore vostro Dio; vi ho fatto uscire dal paese di Egitto per liberarvi dalla schiavitù; ho spezzato il vostro giogo e vi ho fatto camminare a testa alta” (Levitico 26:13).
Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è venuto per“recare una buona notizia agli umili… perproclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l’apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l’anno di grazia del Signore” (Isaia 61:1-3).
Tale liberazione schiude le porte ad una nuova vita, che principia con l’accettazione volontaria di un altro giogo, questa volta dolce e leggero. Gesù, infatti, ha chiaramente invitato le persone stanche e cariche a ricevere da Lui il vero riposo: “Prendete su di voi il Mio giogo e imparate da Me, perché Io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il Mio giogo è dolce e il Mio carico è leggero” (Matteo 11:29,30).
È un giogo sotto il quale è buono porsi fin dalla giovinezza, così da trovare guida, buon insegnamento e non avviarsi su sentieri pericolosi: “Buona cosa è per l’uomo portare il giogo nella sua giovinezza” (Lamentazioni 3:27).

IL GIOGO DELLA DISCIPLINA
Per i giovani di oggi quello della disciplina è un argomento ostile.
Essi sono come giovani vitelli non abituati al giogo, i quali preferiscono “camminare nelle vie dove li conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei propri occhi”, senza conoscere i rischi che corrono.
D’altra parte non c’è da meravigliarsi, perché la Parola di Dio dice che negli ultimi tempi gli uomini saranno“ribelli ai genitori”, quindi incapaci di accettare qualsiasi autorità: questo è evidente non solo in famiglia ma anche a scuola e nella società in generale.
La disciplina implica sottomissione e il giovane deve comprendere che, a motivo della sua inesperienza, ha bisogno di una guida matura e che la sottomissione non è indice di debolezza ma di saggezza.
Al di sopra di ogni autorità umana è utile riconoscere l’autorità suprema della Parola di Dio e lasciarsi da essa ammaestrare.
Quante amarezze, delusioni, cattive esperienze potrebbero essere evitate accettando i comandamenti di Dio che non sono gravosi: “Far ciò che è retto è una gioia per il giusto…” (Proverbi 21:15).

IL GIOGO DELL’IMPEGNO
Come s’è detto all’inizio, il giogo è uno strumento di lavoro messo sul collo degli animali per fargli trainare un carico.
Oggi c’è la tendenza a rifuggire da ogni sacrificio e, quindi, si è restii ad assumersi delle responsabilità. Si cerca sempre di ottenere i migliori risultati con il minimo sforzo.
Tutti gli studenti ambiscono ad alti voti, ma non tutti mostrano un serio impegno, lo stesso vale per chi è alla ricerca di un lavoro, la retribuzione deve essere alta ma la fatica poca.
Cosa dire poi dell’impegno coniugale?
Si preferisce la convivenza al matrimonio, in quanto costa minor fatica e… se non dovesse funzionare non c’è bisogno di lungaggini burocratiche per interrompere il rapporto.
È così anche con Dio, tutti sperano nel Suo aiuto e “pretendono” il Suo intervento in caso di malattia o difficoltà, ma quanti sono disposti a “dare il collo” per prendere il giogo di un impegno serio al servizio di Dio?

IL GIOGO DELLA COMPAGNIA
Il giogo ci parla di vicinanza e, ancor di più, di cammino insieme con qualcuno.
Se si è sotto lo stesso giogo, bisogna andare nella stessa direzione, camminare di pari passo, compiere lo stesso lavoro.
Purtroppo, tutti coloro che sono ancora sotto il giogo del peccato non possono smettere di commettere il peccato.
Gesù rivolgendosi ai suoi contemporanei, che tentavano di ucciderlo, disse: “Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui…” (Giovanni 8:44).
Quale grazia, invece, essere liberati e prendere volontariamente e con gioia il giogo dolce e leggero del Signore, perché Egli stesso sarà al nostro fianco, camminerà con noi e compirà il lavoro più grande.
Quando saremo stanchi e spossati ci darà nuova forza, quando cadremo ci rialzerà con amore.
Essere con Gesù significa scegliere di allontanarsi da chiunque abbia deciso di camminare per una strada diversa.
Lo Spirito di Dio continua ad esortare tutti i credenti, e i giovani in particolare, con queste parole: “Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo tra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele? E che armonia c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente…” (2 Corinzi 6:14-16).
Possa ogni lettore riflettere e decidere di sottomettersi al giogo del Signore per avere sollievo e benedizione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *