“Il vino è schernitore, la bevanda alcolica è turbolenta, chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio” (Proverbi 20:1)

Noè ne è l’esempio perfetto (non da imitare”, tanto che “cominciò a piantare la vigna e bevve del vino; s’inebriò e si denudò in mezzo alla sua tenda.” (Genesi 9:20-21)
“Per chi sono gli ahi? Per chi gli ahimè? Per chi le liti? Per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi? Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gustare il vino tagliato. Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel bicchiere e va giù così facilmente! Alla fine, esso morde come un serpente e punge come una vipera (Proverbi 23:29-32).
È tempo di mostrare l’allegra e noncurante attitudine del “va tutto bene”, del “che c’è di male”. Molti pensano che aggiungendo la parola “Gesù” a qualunque cosa, questa venga santificata e la rende giusta. Stiamoci attenti!
Queste parole furono scritte da un re che aveva “abbandonato la propria carne alle attrattive del vino” (Ecclesiaste 2:3).
Molti affogano più nel bicchiere che nel mare. L’alcool fa molte più vittime di tante guerre, e cioè in tempo di pace. Si è padrone solo di negarsi il primo bicchiere, non il secondo. Al primo bicchiere l’uomo beve il vino; al secondo, il vino beve il vino; al terzo il vino beve l’uomo.
L’alcolismo mina l’uomo. Lo rende inabile a vivere coscientemente la propria vita.
“Ma anche questi barcollano per il vino, e vacillano per le bevande inebrianti; sacerdote e profeta barcollano per le bevande inebrianti, affogano nel vino,
vacillano per le bevande inebrianti,
barcollano mentre hanno visioni;
tentennano mentre fanno da giudici. Tutte le tavole sono piene di vomito, di lordure, non c’è più posto pulito.” (Isaia 28:7-8).
“La cetra, il saltèro, il tamburello, il flauto e il vino rallegrano i loro banchetti! Ma non pongono mente a ciò che fa il Signore, e non considerano l’opera delle sue mani.
Perciò il mio popolo sarà deportato, a causa della sua ignoranza;…ma il Signore degli eserciti è esaltato mediante il giudizio, e il Dio santo è santificato per la sua giustizia” (Isaia 5:12-16)
Il popolo ripieno di Spirito Santo rivendica di essere “re e sacerdoti” del Signore.
“…non si addice ai re bere del vino, né ai prìncipi desiderare bevande alcoliche: che a volte, dopo aver bevuto, non dimentichino la legge…” (Proverbi 31:4,5).
Nessuno ha mai descritto più chiaramente il quadro della schiavitù in cui cade chi fa uso di bevande alcoliche. Soggiogato e indebolito, nonostante si renda conto del suo stato, non ha la forza di liberarsi e dice: “…Tornerò a cercarne ancora!” (Proverbi 23:35),
“…io andrò a cercare del vino, e ci inebrieremo di bevande forti! E il giorno di domani sarà come questo, anzi sarà più grandioso ancora!” (Isaia 56:12).
Non c’è bisogno di prove per dimostrare i cattivi effetti dei liquori sugli alcolizzati. Le sostanze alcoliche, quando abusate, modificano la psiche e la coscienza dell’individuo, quindi la percezione della realtà e la proporzione delle cose. L’abuso di sostanze alcoliche creano una vera dipendenza e aprono le porte ad altri vizi e ad altre dipendenze. Esse tutte abbruttiscono l’uomo, induriscono il carattere, portano a comportamenti immorali, violenti e dannosi per sé e per gli altri.
L’abuso di sostanze alcoliche fanno impoverire le persone e le loro famiglie, fanno commettere reati e portano a tragedie matrimoniali e familiari.
Le persone in autorità, qualora dedite a sostanze alcoliche, trascurano i loro doveri e commettono abusi di potere e varie ingiustizie, se non addirittura attività criminali.
Molti bevono per imitazione di personaggi televisivi, bere rende duri, e altri giovani sono spinti a farlo dalla propria comitiva, altrimenti sei etichettato come un “debole”. L’alcol crea quanto segue:
– Danni al cervello: può danneggiare o distruggere il sistema nervoso. Chi è ubriaco, in effetti, ha una forma di avvelenamento. Assunto in quantità massicce, l’alcol etilico provoca il coma e anche la morte. Inoltre riduce alcune funzioni celebrali come: parola, la vista, la coordinazione. Inoltre può portare alla depressione.
– Danni al cuore: indebolimento del muscolo cardiaco.
– Cancro alla gola, alla bocca, alla mammella e al fegato.
– Lesioni al fegato: come la cirrosi epatica. Inoltre rende più vulnerabile il sistema immunitario, con la facilità di contrarre l’epatite A e B.
Ovunque si possono incontrare uomini abbruttiti e insensibili. Essi rappresentano una vergogna per la nostra società, una maledizione e un pericolo per ogni paese. Chi può descrivere l’angoscia e la disperazione che regnano nelle famiglie degli alcolizzati? Immaginate la moglie, spesso una donna ben educata, sensibile, istruita e raffinata unita a un uomo che la dipendenza dall’alcol ha trasformato in un bruto. Pensate ai figli privati delle gioie della famiglia, dell’educazione, che vivono nella paura di colui che avrebbe dovuto essere per loro motivo di orgoglio e protezione, e invece si ritrovano nella società marchiati dalla vergogna e spesso da tare ereditarie. Pensiamo ai terribili incidenti che succedono ogni giorno a causa dell’alcol: un conducente di treni che trascura un segnale o interpreta male un avvertimento. Il treno parte, si verifica uno scontro e ci sono molte vittime.
Il bere moderatamente prepara la strada all’alcolismo. Credendosi al sicuro continuano nella direzione intrapresa finché ogni limite viene superato, ogni principio sacrificato. Vacillano nonostante le decisioni prese e le considerazioni più sagge non sono sufficienti per contenere le passioni più vili.
Molto spesso l’intemperanza inizia a casa. Con l’uso di cibi sofisticati e malsani, l’apparato digerente si indebolisce e si finisce per desiderare cibi sempre più eccitanti. L’appetito viene soddisfatto solo con qualcosa di più forte e il desiderio di altre sostanze stimolanti è sempre più frequente e più difficile da vincere. L’organismo è ricco di tossine e più si indebolisce più aumenta il desiderio di certe sostanze. Un passo nella direzione sbagliata prepara la via ad altri errori. Molti che non vogliono usare vino o liquori ingeriscono cibi che suscitano un tale desiderio di bevande forti che è quasi impossibile resistere alla tentazione. Le cattive abitudini nel mangiare e nel bere minano la salute e possono condurre all’alcolismo. Le grandi crociate per la temperanza diventerebbero inutili se venissero inculcati nei giovani, che saranno protagonisti della società del futuro, i buoni principi della salute. I genitori possono iniziare queste crociate nella loro famiglia, insegnando questi principi ai figli fin dall’infanzia, e con maggiori speranze di successo.
Le madri hanno il compito di aiutare i loro figli a formarsi buone abitudini e gusti sani. Educate i loro appetiti, insegnate loro a non usare nessun tipo di sostanze eccitanti, fate in modo che abbiano la forza per resistere al male che li circonda. Insegnate loro a non lasciarsi corrompere, a non cedere agli influssi esterni ma ad essere un esempio. È importante sottolineare che il buon equilibrio delle forze mentali e morali dipende in modo particolare dalle condizioni dell’organismo. Tutte le sostanze eccitanti che indeboliscono e degradano gli organi vitali, incidono anche sull’equilibrio mentale e morale. Alla base della corruzione del mondo c’è l’intemperanza. Cedendo all’appetito l’uomo perde la capacità di resistere alle tentazioni.
“Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza. Ma siate ricolmi di Spirito” (Efesini 5:18).

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