L’auto-giudizio.

L’auto-giudizio pone le basi per comprendere e tradurre gli avvenimenti di cui facciamo parte, con serenità.
Nell’auto-giudicarsi bisogna tener presente alcuni fattori.
Innanzitutto bisogna tener conto della prospettiva, della verità di Dio e della finalità.
I due ladroni in croce nel giorno della crocifissione di Gesù si auto-giudicavano.
Ma mentre uno di essi si giudicava peccatore e bisognoso di Gesù, l’altro aveva una prospettiva diversa e continua ad inveire contro Gesù chiedendo addirittura di scendere dalla croce nonostante i mali che aveva compiuto.
L’interesse personale e la superbia di questo ladrone copriva una serena auto-critica e non faceva emergere una chiara valutazione di se stesso.
Il ladrone ravveduto invece, trova la forza di una onesta auto-critica nell’osservare ed ascoltare Gesù.
Apprezzare e “contemplare” ciò che Gesù ha fatto e ciò che Gesù sta facendo porta benefici alla nostra psiche e dona alla nostra coscienza l’abilità di auto-giudicarci con equità e con le modalità del Vangelo.
Nell’auto-giudicarci con la giusta attitudine, perdiamo quell’immagine di impeccabilità che abbiamo costruito di noi stessi, assumiamo un corretto atteggiamento dinanzi alla presenza di Dio e riceviamo i benefici della croce tanto desiderati da tutti i cristiani.
Past. Pietro Varrazzo

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