NELL’ORA DELLA PAURA E DELLA MORTE-testimonianza

Aleksandr Zacepa: era il nome di un soldato dell’Armata Rossa che fu colpito a morte da una granata durante la seconda guerra mondiale. Quando recuperarono il suo cadavere trovarono nelle sue tasche un foglio sul quale era scritta una preghiera, buttata giù velocemente prima di andare incontro alla morte.
Fu pubblicata in Russia nel 1972 da una rivista clandestina.
Ascolta, Dio! Nella mia vita non ho mai parlato con te: fin da piccolo mi hanno detto che tu non esistevi e io, stupido, ci ho creduto.
Non ho mai contemplato le tue opere. Ma questa notte, dal cratere di una granata, ho guardato il cielo stellato sopra di me.
Affascinato dal suo scintillare, a un tratto ho capito l’inganno.
Non so, o Dio, se mi darai la tua mano, ma io ti parlerò e tu mi capirai.
In mezzo a questo spaventoso inferno mi è apparsa la luce e io ho scorto te!
Sono felice solo perché ti ho conosciuto.
A mezzanotte dobbiamo attaccare, ma non ho paura perché tu mi guardi.
E’ il segnale! Me ne devo andare. Può darsi che questa notte venga a bussare da te.
Anche se finora non sono stato tuo amico, quando verrò, mi permetterai di entrare?
Ora la morte non mi fa più paura.
“Il Signore è il mio pastore: nulla mi manca. Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme. Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome. Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza. Per me tu imbandisci la tavola, sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo; la mia coppa trabocca. Certo, beni e bontà m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa del Signore per lunghi giorni” (Salmo 23).

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